Oggi ricorre l’anniversario della strage in cui morì Manuela insieme ai colleghi della scorta e al giudice Borsellino.
“Li ricorderemo con una Santa messa che si terrà nella Cappella del Cimitero alle 9.00 a cui seguirà la deposizione di una corona”: una cerimonia sentita, come accade ogni anno, per rendere omaggio alla poliziotta che difese sino all’ultimo il giudice e i valori annessi alla lotta contro la mafia. Morirono, purtroppo, spazzati via da 90 chili di tritolo nascosti dentro una Fiat 126 rubata che fu fatta esplodere alle 16,59 sotto l’abitazione della mamma del giudice. Sapeva di essere il bersaglio della mafia, soprattutto dopo l’attentato al giudice Falcone e la sua scorta, composta anche da Manuela Loi, non lo abbandonò, non si tirò indietro.
Il ricordo è ancora vivo di quei mesi che spezzarono il cuore agli italiani e la volontà di tramandare alle nuove generazioni il ricordo e i valori non si arresta, anzi. E Sestu sente più forte che mai l’amore verso la giovane donna che non rientrò più a casa dalla sua famiglia, nel suo amato paese che, il 19 luglio, si riunisce in memoria di chi ha dato la vita per combattere l’illegalità.












