270 milioni di euro in meno di trasferimenti statali. Una cifra considerevole che mancherà dalle casse della Regione, con il rischio di sottoporre i cittadini alla solita cura dimagrante, piatto forte del duo Paci-Pigliaru. E così, in barba agli annunci trionfalistici dell’Assessore Raffaele Paci sempre pronto a parlare di maggiori entrate, si scopre che probabilmente verranno a mancare fior fiore di milioni, che la Giunta pensava invece di avere già in saccoccia.
Lo affermano i consiglieri regionali Paolo Truzzu e Ignazio Locci in una nota diffusa oggi: “La Ragioneria dello stato avrebbe comunicato che, in virtù della crescita del Pil (con la Sardegna fanalino di coda) non rispondente alle previsioni della coppia Padoan-Renzi, per il 2016 la Regione dovrà rinunciare a 270 milioni, di cui 120 destinati al settore Sanità (ma a valere sul 2017), e 150 di entrate erariali che si sarebbero dovuti impiegare nell’anno corrente. La paura, adesso, è che nell’assestamento di bilancio non ci sia alcun cilindro dal quale togliere fuori i quattrini e debba invece essere Pantalone a pagare per gli errori di valutazione di Renzi e soci. Vogliamo capire, dunque, se la Giunta ha intenzione di rimediare facendo dimagrire la macchina regionale (attraverso ricette che in più occasioni abbiamo suggerito), oppure se pensa di ridurre ulteriormente i servizi al cittadino, obbligandoli a una dieta forzata.
Sullo sfondo, naturalmente, resta un Pil che non cresce (e che equivale a una contrazione dei trasferimenti), frutto di politiche evidentemente inadeguate e incapaci di risollevare le sorti dell’Isola. La vera battaglia che deve portare avanti la Giunta è quella della Vertenza Entrate, senza applicare alcuno sconto a questo Governo sanguisuga. Una vertenza che non si è mai chiusa e che, anzi, è sempre più aperta, con gli accantonamenti arrivati ormai a 700 milioni di euro. La Sardegna, con la complicità dei professori, è diventata il salvadanaio di questo Governo, che ci obbliga a quote di partecipazione di rientro del debito pubblico sovrastimate e insostenibili. Quote che vanno necessariamente riviste, nella speranza che Pigliaru sappia alzare la testa una volta per tutte e si ribelli a uno Stato padre padrone.
Con l’approvazione delle norme di attuazione sulle entrate ci dovevano essere chiarezza e certezza delle entrate, ma ovviamente i fatti dicono diversamente. Paci ci dica se corrisponde al vero che dovremo rinunciare a 270 milioni di trasferimenti statali e come intende, in sede di assestamento di bilancio, tappare l’eventuale buco. Ci auguriamo che le minori entrate diventino l’occasione sia per prendere seriamente la vertenza Entrate, sia per ridurre i costi della macchina regionale, diventati ormai insostenibili.













