Civati-Castangia-Piras, la tragicommedia politica sarda di #Cisiamo

Un partito non ancora nato che alla prima convention mette in discussione Zedda, spacca il centrosinistra, litiga con il Pd e dilania Sel


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

In pratica, una tragicommedia politica. Per un partito che non è neanche nato (Ci siamo? Possibile?), ma già in un colpo solo mette in discussione il sindaco di Cagliari, litiga con il Pd, spacca il centrosinistra, dilania Sel. Tutto grazie alla mirabolante convention organizzata a Serdiana da Thomas Castangia e Michele Piras. Ricapitoliamo per chi si fosse distratto: in Sardegna si tenta di fare germogliare un nuovo movimento politico che unirebbe Fassina, Civati e Vendola, e che dovrebbe “superare Sel gettando il cuore oltre l’ostacolo”. Alla prima uscita regionale, arriva Pippo Civati e appena sceso dall’aereo dice al sindaco di Cagliari: se vai col Pd, non è detto che noi ti sosteniamo. O fai la scelta di mollare il Pd, o tanti saluti, mister Massimino. 

Equivoco numero uno: Zedda fa parte di Sel, come può Sel rinnegare il suo sindaco? Civati però sarebbe uno dei leader nazionali di #Cisiamo e Possibile, e per coerenza dopo avere lasciato il Pd non potrebbe andare a braccetto col Pd, accusato di meritare Verdini vice premier. Castangia e Piras, imbarazzati come due bambini alla prima festa di Carnevale, rossi stavolta più di vergogna che per l’appartenenza politica, si affrettano a lanciare timide smentite sui social: non è vero, Zedda non è in discussione, dicono. Dunque o Civati che viene smentito sulle sue stesse parole è un pazzo e viene rinnegato dagli alleati sardi, o il nuovo partito è già bello che finito. Piras toglie in fretta il simbolo di #Cisiamo dal suo profilo Fb, ma il dado è tratto. Il risultato è che Civati e Sel non potranno lavorare e governare in Sardegna, perchè nel frattempo è il segretario regionale di Sel Luca Pizzuto a scagliarsi duramente sul povero Pippo, che in questo caso ha ricordato un po’ l’omonimo Inzaghi del Milan. Pizzuto afferma che non può venire uno dalla penisola a dettare la linea in Sardegna, e che Zedda non si tocca. Uno schiaffo durissimo a chi lo aveva invitato a Serdiana illudendosi che si parlasse davvero di diritti umani. Tra l’altro Pd e Sel governano anche la Regione con la giunta Pigliaru, ma questo deve essere diventato un dettaglio. Il consigliere di La Base Claudio Cugusi su Fb commenta: “Uno di Borore e uno di Isili vorrebbero spiegarci cosa si deve fare a Cagliari per vincere le elezioni. Mischini”. L’equivoco vero però è un altro: Michele Piras, ad esempio, è stato eletto deputato con i voti del Pd e di Sel in una coalizione bloccata. Ora ha organizzato una convention dove uno dei leader nazionali di Cisiamo mette all’angolo il sindaco di Sel del capoluogo sardo. E Sel si ribella, gridando allo scandalo. La resa dei conti è appena cominciata, e già si conosce il nome del vincitore: Luciano Uras. Che a Serdiana non c’è andato, ma ora farà sentire durissima la sua voce all’interno dell’unico partito esistente, vale a dire proprio Sel.  Pensate quanto funzionerebbe, un partito in Sardegna con Civati e Piras, che si smentiscono da soli.  Il suicidio politico è servito, da Borore e Isili con tanto affetto.