Asl Cagliari, 4000 lavoratori in rivolta: “Non pagano la reperibilità”

Giovedì prossimo assemblea di protesta: i 4000 lavoratori dell’Asl di Cagliari costretti alla reperibilità, ma l’azienda non paga neanche gli straordinari


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Sono in stato di agitazione i lavoratori della Asl 8 che, giovedì prossimo, si riuniranno in assemblea nella sede in via Piero della Francesca 1 dalle 11 alle 14, per definire ulteriori azioni di mobilitazione. Le ragioni che uniscono tutte le sigle sindacali della Funzione pubblica Cgil, Cisl, Uil, Fsi, Fials, Nursind, Ugl Cisna e che rappresentano 4000 dipendenti della Asl, sono legate all’atteggiamento dell’amministrazione, nel quale si ravvisano anche comportamenti antisindacali.

 “Ai lavoratori e ai loro rappresentanti – denunciano i sindacati – si chiede di sottoscrivere le decisioni dell’amministrazione e, se ciò non avviene, nelle delibere prese unilateralmente viene comunque  dichiarato che c’è l’accordo delle organizzazioni sindacali”.  Le delibere riguardano l’organizzazione del lavoro,  il regolamento dell’orario di servizio, la legge 104, il part-time, la mensa, la reperibilità e il lavoro straordinario, le posizioni organizzative: temi che sono oggetto di concertazione ma sui quali i vertici della Asl decidono senza confronto.

 Oltre a questo, le sigle unitarie insieme alle Rsu, lamentano l’assenza totale di programmazione sanitaria, come è emerso nella vicenda della Pronta disponibilità (reperibilità immediata fuori turno): quanto deliberato dall’azienda  è stato stravolto senza nemmeno consultare o informare i lavoratori, un fatto che ha creato confusione e incertezze tra il personale e generato gravi problemi nell’organizzazione dei servizi. I lavoratori vengono obbligati a essere reperibili e poi l’Azienda sanitaria non paga le eventuali ore di lavoro, così come gli straordinari. E ancora, sindacati e Rsu giudicano inaccettabile “il continuo ricorso all’utilizzo delle consulenze, in barba alle norme sulla spending review, con l’unico scopo di garantire determinate posizioni con totale spreco dei soldi pubblici”.