Regione, appalto Vigilanza: “Noi guardie giurate, i nuovi poveri”

La lettera-denuncia della UGL a Francesco Pigliaru: “Ecco la busta paga, sottopagati, per un servizio fiduciario importante, vogliamo chiarezza e giustizia”


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Quanto viene retribuita una guardia giurata armata, con decreto prefettizio, a presidio fisso (piantonamento) di un’utenza pubblica? Quanto per un’utenza privata? Quanto costa invece un custode (portierato, non armato) per presidiare un ufficio regionale? … Gli istituti di vigilanza privati, seguono alla lettera le tabelle della Prefettura per applicare in maniera consona e giusta il tariffario per lavoratori ed Enti o Provati che hanno in comune un servizio di vigilanza da gestire?… Tante domande che cercheremo di rispondere in questi giorni, in un’inchiesta specifica a beneficio sia degli enti appaltanti e di coloro (società o cooperative, che si occupano di sicurezza) che hanno in essere contratti di affidamento. Intanto, sull’appalto della Vigilanza in Regione, Lentini (UGL) scrive a Pigliaru: risparmiate sulla pelle dei lavoratori = Busta paga di 674 euro sotto la soglia della povertà.  

LA LETTERA-DENUNCIA.  “Ill.mo presidente Francesco Pigliaru, in allegato le invio copia della mia ultima busta paga dal misero importo di euro 674 emessa dalla Sicuritalia, società di cui sono dipendente e che lavora in appalto con la RAS nel campo dei servizi fiduciari”. E’ il grido d’appello disperato di Antonio Lentini, dirigente del comparto Sicurezza Civile dell’UGL rivolto al presidente della Regione Sardegna a nome dei lavoratori  di Sicuritalia, la Coop che ha vinto l’appalto per l’affidamento dei servizi di vigilanza armata, portierato, custodia, manutenzione impianti di sicurezza presso gli immobili della Regione Autonoma della Sardegna. 

“Chiedo alla S.V – scrive il dirigente sindacale dell’Ugl – come sia possibile che la Regione Sardegna possa tollerare che un lavoratore , seppur esterno (all’Amministrazione), percepisca una paga che vada ben al di sotto della soglia della povertà ? Voglio ricordarle che il Consiglio regionale aveva approvato diversi mesi fa una risoluzione che impegnava la Giunta a sanare il nostro problema.  Risoluzione che a tutt’oggi è rimasta lettera morta”. “Non ho mai pensato che la politica debba comportarsi da ufficio di collocamento ma è altrettanto inaccettabile –afferma Lentini – che la stessa ‘precarizzi’ quel poco di lavoro esistente favorendo inutili e inconsistenti politiche di risparmio sulla pelle di qualche decina di lavoratori.  Ultimamente in questo poco edificante quadro di  cinismo politico e istituzionale c’è stata solo la lodevole eccezione di un Consigliere regionale che ha presentato una interrogazione consiliare a cui lei spero voglia dare al più presto cortese e doverosa risposta”. “Una situazione che pretende giustizia”, afferma il vice segretario regionale dell’UGL Piergiorgio Piu. “Chi dovrebbe garantire il controllo delle normali condizioni contrattuali dei lavoratori, cioè la Regione, preferisce invece bandire le gare al ribasso e accetta in silenzio (complice) che le Aziende vincitrici tagliano i costi sulla pelle dei lavoratori. E’ disumano calcolare uno stipendio per 150 ore lavorative su una base di 4, 607 euro lordi all’ora!”.“Ma soprattutto – conclude Piu – mi domando dove sono andate a finire le promesse fatte in sede di audizione in Commissione bilancio per ripristinare la legalità. E’ giusto che un lavoratore percepisca 674 euro al mese? Stiamo tornando indietro di cent’anni”.