Ha visto l’ultima volta un appartamento sette mesi fa. Metri quadri occupati abusivamente, quelli nell’ex zuccherificio di Villasor: Muharem Ahmetovic, per tutti “Cipolla”, ha 45 anni ed è stato tra i primi Rom ad essere sgomberato, insieme alla sua famiglia, dallo stabile: “Da allora vivo, mangio e faccio tutto dentro un’auto”. Il furgoncino nel quale trova riparo insieme alla moglie si trova a pochi metri dagli ingressi, sbarrati, dell’ex zuccherificio: “Per mangiare cucino all’aperto”, dice, indicando le campagne sorresi. “Ho chiesto aiuto al Comune, dovrebbe trovarmi una sistemazione, non so dove sbattere la testa e nessuno mi sta aiutando”. Nell’estate del 2022, in seguito al blitz dei carabinieri che ha portato 19 persone nei guai per roghi tossici e smaltimento illecito di rifiuti nell’ex zuccherificio, anche Muharem è finito nei guai: “Sì, sono rimasto coinvolto anch’io nella vicenda”, ammette. “Oggi mi arrangio, non posso lavorare perchè ho un pacemaker al cuore e un’invalidità del 90%”. Confida di arrangiarsi “con il ferro e i ferrovecchi” per tirare su un po’ di soldi. “Non prendo nessun aiuto economico”.
L’appello è chiaro: “Chiedo al sindaco e al Comune di aiutarmi a trovare una casa, uno spazio dove posso sistemarmi bene con mia moglie e i miei figli”. E, a margine dell’intervista, assicura di “voler rigare dritto”. Anche perchè “vivere così non è bello, vivevo mille volte meglio nello zuccherificio”. Lì, però, non ci potrà più rientrare. Il destino dello stabile è segnato: riqualificazione e nuovi alloggi popolari. “Sono nato in Bosnia, prima vivevo nella zona della Statale 554. Sono a Villasor da sedici anni”.










