Un deserto. Nessuna nave e immensi piazzali vuoti. Lo scatto (effettuato da un drone) pubblicato da Mauro Pili, deputato Unidos fotografa la crisi che ha colpito il porto canale dopo l’abbandono della compagnia Hapag Lloyd. Un addio che ha ridotto le movimentazioni e le attività portuali.
“E tutti stanno in silenzio, dai media alla politica”, accusa Pili, “sin quando avrò fiato denuncerò, affidandomi a questo mezzo e a voi tutti, questo ennesimo misfatto di una regione di incapaci e faccendieri. Pensano solo alle spartizioni di poltrone e se ne fregano di oltre 400 lavoratori del porto canale di Cagliari”.
In un’interrogazione il deputato aveva proposto alcune soluzioni: una zona economica speciale in tutta l’area di Macchiareddu. Poi la rinegoziazione con Hapag Loyd o una trattativa con un colosso potenzialmente interessato allo scenario: la China shipping in accordo con la Cosco.
Altro punto: adeguamento infrastrutturale del Porto canale con almeno quattro nuove gru di 48 metri di movimentazione, costo 30-40 milioni, da affiancare alle esistenti, per gestire le nuove navi. Ed ancora: “predisposizione – sottolinea Pili – di un master plan del retro porto con bando internazionale per le concessioni areali funzionali alla gestione di tutta una serie di potenzialità attivabili, dalla cantieristica alla gestione di strutture di seconde e terze lavorazioni connesse all’attività portuale”.











