Villacidro il giorno dopo: una distesa di cenere, centinaia di ettari andati in fumo. Rabbia e dolore da parte dei cittadini.
Tanta la solidarietà ricevuta dagli altri sindaci del territorio: “Domusnovas è con voi, partecipe del vostro dolore e della vostra preoccupazione” esprime Isangela Mascia e tra i tanti messaggi di vicinanza c’è anche chi invoca “pene severissime e certe. Chi incendia la propria terra non può cavarsela con poco: “Deve marcire in carcere. È il momento di passare dalle parole ai fatti. Basta devastazione. Basta impunità” spiega Giorgio Zucca, Sardara.
Ho guardato negli occhi delle persone che vedevano bruciare ciò che avevano costruito con sacrificio e amore: aziende, orti, giardini, uliveti, piante, alberi che erano parte della loro vita, della nostra vita. Ho sentito il loro dolore, la loro disperazione. Davvero Troppa.
Come Sindaco, ho raccolto dentro di me ogni sguardo, ogni lacrima, ogni parola di rabbia. Tutto quel dolore mi è arrivato dritto nell’anima e mi ha segnato profondamente.
Ho vissuto da vicino l’inferno, fin dai primi istanti. Il fuoco, partito dalla zona di Santa Maria, spinto da un vento impetuoso, ha attraversato la ex 196 con una violenza che non lasciava scampo.
Ma soprattutto mina il nostro futuro. Perché l’ambiente, la natura, le piante sono il nostro ossigeno, il nostro cibo, la nostra economia. Sono la speranza di un domani sostenibile. E oggi tutto questo è stato colpito duramente.Assieme al vicesindaco Dario Piras ho visitato le persone e lui stesso, con Marco Erbì, ha fatto evacuare delle persone che si trovavano in pericolo.
Ho visto persone distrutte, ma anche coraggiose che hanno affrontato il fuoco con le mani, con mezzi di fortuna, con ogni energia rimasta e con ogni mezzo a loro disposizione. Ho visto la determinazione di chi non si è arreso, che ha provato a proteggere la propria terra, la propria casa, il proprio lavoro”. Importante il lavoro svolto da chi ha affrontato le fiamme da vicino, in prima linea: gli operatori di Forestas, operatori dei mezzi aerei, Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Barracelli, volontari dell’AVSAV, Carabinieri e Polizia Municipale che, “senza di loro, sarebbe stato tutto ancora più devastante”. Oggi Sollai tornerà nei luoghi inceneriti per incontrare “le persone colpite, ascolterò, osserverò. Sarà il tempo dell’analisi, dell’impegno nel mettere in campo ogni azione per rispondere a questa ferita e cercare, insieme, di ricostruire”. Un appello, infine: “Un richiamo che deve vederci tutti protagonisti.
Curiamo il nostro territorio, i nostri luoghi, la nostra natura, troppe volte li trascuriamo, li feriamo. E quando arriva la tragedia, è tardi.
Non aspettiamo ancora, facciamolo adesso. Perché domani potremmo pentirci amaramente di non averlo fatto prima”.Le reazioni: il dramma di ieri non ha lasciato indifferente nessuno, le immagini della devastazione hanno fatto subito il giro del web.
Scene drammatiche, di panico che si è diffuso subito tra i cittadini che si sono ritrovati avvolti dal fumo e con il cuore a pezzi nel vedere i territori in fiamme. “Nel giro di ore, minuti, secondi, tutti i sacrifici di una vita sono stati presi dalle fiamme” esprime un residente.
Dura e precisa la posizione del sindaco di Sardara che ben sa cosa accade in quei momenti drammatici in cui il fuoco avanza senza ostacoli: nel 2022, infatti, un grosso incendio, durante le ore serali, aveva messo a dura prova gli abitanti della parte alta del paese, che aveva divorato la collina di fronte alle case: “Esprimo la mia profonda solidarietà ai Sindaci, alle amministrazioni ed alle comunità di Villacidro, Serramanna, Samassi e di tutti i comuni duramente colpiti in questi giorni da incendi devastanti, frutto della mano criminale dell’uomo. Il limite è stato ampiamente superato. Non è più tollerabile che ogni estate, interi territori vengano messi in ginocchio da atti dolosi che distruggono ambiente, economia e sicurezza. Serve un sistema di telecontrollo attivo e costante, capace di individuare i piromani, che devono essere perseguiti con fermezza e condannati a pene severissime e certe. Chi incendia la propria terra non può cavarsela con poco: deve marcire in carcere. È il momento di passare dalle parole ai fatti. Basta devastazione. Basta impunità”.













