Via Jenner, la vergognosa discarica abusiva tra gli ospedali – VIDEO

Da un lato il Brotzu, dall’altro Microcitemico e Oncologico, mentre in cima c’è il parco di San Michele: nel bel mezzo, un compendio di terreni diventati una “discarica ingloriosa” della città. Guardate il VIDEO

Via Jenner sarà presto ribattezzata come “discarica a cielo aperto per hinterland e dintorni”, sebbene in parte lo è già da tempo. Qual compendio di terreni (di proprietà di privati e in parte dell’Amministrazione Comunale), è un budello di strada chiusa dove chiunque (come già denunciato da mesi), può far qualsiasi cosa. E non lo scriviamo per continuare ed incentivare l’opera ingloriosa ed impunita di vandali e incivili, ma proprio perché è la realtà dei fatti: dove di notte tutta quella zona è avvolta dal buio copioso, coppiette e tossici frequentano quello slargo abbandonato, accanto un edificio che pare sia di proprietà della famiglia Floris, totalmente depredato da famiglie rom e clochard e dall’altro lato, un cimitero di rifiuti pericolosi e ingombranti. 

LA VERGOGNA. C’è davvero di tutto, audace anche l’opera di carrozzieri (chissà se abusivi o autorizzati) che gettano paraurti d’auto, batterie esauste e lamiere di vetture, poi ancora inerti, calcinacci, carcasse di elettrodomestici, vetro e plastica, oltre a scaffalature e pezzi di armadi e comodini. Una vergognosa situazione che non avrà fine, complice la zona periferica in un silenzio tombale, immersa in quel che doveva essere negli auspici dell’allora giunta comunale in carica (parliamo di una decina di anni fa, se non più), un bellissimo parco naturalistico, ai piedi del mastodontico Colle San Michele. Che dire, forse quasi nulla: nessuno ha la pretesa di far piantonare l’area da vigili urbani o Corpo Forestale, ma quanto meno di far ripulire e bonificare la zona da tutto quello scempio. L’auspicio è che la futura giunta e consiglio possano riprendere in mano contenziosi e progetti lasciati appesi ad un filo, interamente legati a quella zona oggi teatro di degrado e sconcio: d’altronde Cagliari, che si professa come polmone verde ad uso e consumo dei cittadini, potrebbe di gran lunga pensare anche a queste potenzialità finora inutilizzate.

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