Di Paolo Rapeanu
I vegani fanno “boom”, in tutti i sensi: l’addio a carne, pesce, latte e uova, e la scoperta – o riscoperta, a seconda dei casi – di seitan e tofu, porta i ristoratori ad adeguarsi a quello che è un nuovo mercato. In netta crescita. Accanto ai menù di sempre, spuntano quelli “total green”. Carne, pesce, latte e uova? Per alcuni piatti sono tutt’altro che indispensabili, si possono sostituire con prodotti “vegan”. Ma, se chi deve far quadrare i conti di un ristorante o di una pasticceria si apre totalmente alla novità, tra i consumatori e lettori di Cagliari Online prevale lo scetticismo misto a critica.
“Non è una moda ma solo una scelta di vita che esiste da sempre. In questi ultimi anni è stata estremizzata e distorta per colpa dei cosiddetti nazivegani, stupidi estremisti che si scagliano contro chi non concorda con le ideologie di chi, per motivi etici o di salute, decide di non consumare alimenti di origine animale”, scrive Valeria Putzolu. Totalmente contrario Gianni Porcu: “Il veganesimo è una moda, ma dove volete andare. Fate più danni voi alla natura con le culture intensive per produrre soia, anacardi e altre m******** che non noi a mangiare una mucca”. Per Gianni Frau “ognuno è libero di mangiare quello che vuole. L’importante è non criticare chi mangia carne e pesce. Il rispetto prima di tutto”.Francesca Adamo: “Alla fine questa protesta vegana non risolve nulla. Perché le galline faranno sempre uova e le mucche il latte. Se fosse per loro dovrebbero essere buttati via. Alla faccia di chi muore di fame”. Mariangela Cesare è sicura: “Sono onnivora e sento che la mia dieta sia la migliore. Le pecore sono erbivore, le mucche, ma noi umani qualche volta dobbiamo mangiare la carne, per i bambini e gli anziani è molto importante”. La butta sul “peso” del portafoglio Valentina Balzano: “Per la gioia dei ristoratori, spendono pochissimo in materia prima e fanno pagare il prodotto finito come se fossero 500 grammi di fiorentina!”. E vabbè. Filosofica Tiziana Mattioni: “Penso che ognuno di noi debba essere libero di mangiare quello che vuole”. Tradizionalista è Antonio Raggioli: “Io continuo con la mia dieta mediterranea, non mi interessa se loro sono vegani”. Favorevolissima, invece, Vittoria Racugno: “Un modo di vivere,che parte dall’anima arrivando al piatto, in cui non si arrecano sofferenze agli animali, go veg”. Stefano Piano, dal canto suo, non sembra mettersi troppi problemi: “Ma quale carica, sono due gatti rispetto ai ristoranti che offrono menù di carne e pesce”.











