Peggio fa solo il Molise: in una settimana l’incidenza della variante delta in Sardegna è aumentata del 146%, preceduta appunto dal Molise con il +257% e seguita dal Veneto con +123%. I valori sono riportati nel sito CovidTrends, che ormai da molti mesi segue l’andamento dell’epidemia in Italia. Un dato che non sorprende ma allarma molto l’isola, soprattutto in vista dell’aumento degli arrivi di turisti da tutto il mondo. La situazione è delicata, come ha più volte sottolineato l’assessore della Sanità Mario Nieddu e richiede massima attenzione. Per questo la Regione ha avviato una massiccia campagna di monitoraggio con 2.500 tamponi al giorno nelle zone a più alta densità turistica.
Ma nonostante si stia cercando di mettere in atto azioni di prevenzione, appare sempre più probabile l’ipotesi di ripristino delle zone gialle e arancioni con coprifuoco e chiusure il che, naturalmente, sarebbe ancora una volta un disastro dal punto di vista economico e turistico. L’impennata di casi da variante delta, che secondo gli esperti ad agosto raggiungerà il 70% dell’incidenza, non ha risparmiato praticamente nessuna regione: altre 5 hanno registrato valori superiori al 50% (Lazio, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Campania) e 7 valori fra il 20% e il 50% (provincia di Bolzano, Lombardia, Calabria, Sicilia, Marche, Umbria e Piemonte). Infine, inferiore al 20% la crescita in Friuli Venezia Giulia, Puglia, Abruzzo, Basilicata. Due regioni, Trentino e Valle d’Aosta, registrano invece una decrescita.











