Piccoli imprenditori crescono. L’ intervista a Valentina Sciola, ora 25enne che, a soli 22 anni ha deciso rilevare un’attività di ristorazione dando vita a ‘La Kasbah di Bebbo’, nella centralissima via Santa Margherita. Valentina ha deciso di fare un salto nel buio, visto il periodo di crisi che attanaglia la Sardegna.
Perché hai deciso di investire in un’attività in un tempo di forte crisi?
“Diciamo che non mi piace stare con le mani in mano. Fin dall’adolescenza ho studiato e nel contempo avuto la fortuna di fare lavori che mi permettessero di avere un contatto diretto con la gente. Tutto ciò mi ha permesso di sostenermi negli studi e mettere da parte qualcosa affinchè potessi essere economicamente indipendente. Purtroppo però, la recente crisi ha messo freno a molte ambizioni”.
Quali sono i fattori di crisi del settore che individui nel tuo lavoro?
“La crisi ovviamente si sente. Bisogna sempre cercare di vedere prospettive positive, altrimenti non avrebbe senso continuare. Dopotutto, il locale si trova al centro della città, in una zona molto frequentata. Il principale fattore di crisi è legato all’economia che non gira. Mangiare fuori non è una cosa indispensabile e se le possibilità economiche sono limitate, è chiaro che se ne fa a meno”.
Cosa suggeriresti alla futura amministrazione comunale per favorire giovani imprenditori?
“Al momento credo lo sviluppo delle attività e dell’economia cagliaritana non passi attraverso i giovani. Il problema è dovuto al fatto che non siano favoriti, aiutati, stimolati. È necessario creare sbocchi di lavoro, aumentando il ricambio generazionale. Per i giovani come me che tentano la strada dell’imprenditoria, dovrebbero esserci maggiori incentivi, una riduzione delle tasse per poter permetterci di investire su altri aspetti dell’attività e non accollarsi enormi spese all’inizio che, ammetto, spaventano parecchio”.
Quanto è importante che Cagliari sia una città a misura di giovane?
“E’ un argomento importante perchè mi tocca da vicino. Cagliari è una bellissima città, ricca di mare, storia, tradizioni. Ma per essere a misura di giovani devono esserci le opportunità, gli stimoli. Di notte la città diventa un fantasma. Dopo la mezzanotte, le vie del centro sono deserte. Lo vedo, i ragazzi spesso non hanno un posto dove andare, e non parlo della classica discoteca, ma ad esempio i locali chiudono anche se hanno ancora clienti perchè ci sono certe leggi che lo impongono. Sarebbe un’ ottima idea fare delle iniziative per far conoscere la nostra città, come ad esempio monumenti aperti, Sant’ Efisio in cui siano i giovani a mettersi in gioco ed avere la possibilità di mostrare le loro abilità. Penso anche che questo debba essere accompagnato da una soluzione per la disoccupazione dei giovani che si trovano spesso costretti a cercare la fortuna altrove”.











