“La Sardegna e la Sicilia non possono essere prigioniere di un algoritmo, il mercato libero è ben diverso dalle sue degenerazioni”. Così il nuovo Responsabile del Dipartimento Insularità di Forza Italia interviene sull’incremento dei prezzi dei biglietti aerei in corrispondenza delle ferie pasquali che, secondo l’indagine del Centro di Formazione e Ricerca in collaborazione con Assoutenti, arrivano a superare i 300 euro a persona.
“E’ indispensabile – prosegue Cappellacci- un’azione affinché il quadro delineato dal Regolamento UE 1008/2008 in materia di continuità territoriale aerea sia rispettato e non ridimensionato a suon di interpretazioni contrastanti con le norme che fanno espresso riferimento allo sviluppo economico-sociale delle regioni interessate. Allo stesso modo – evidenzia il deputato azzurro- sulla scorta dei successivi pronunciamenti del Parlamento Europeo, occorre rivedere gli orientamenti in materia di aiuti di Stato nei casi in cui essi rappresentino una compensazione dello svantaggio derivante dalla condizione insulare e pertanto non possono essere percepiti come un’alterazione del mercato ma, al contrario, come un correttivo di vitale importanza affinché si ripristini un quadro in cui ci siano pari condizioni di partenza”.
Anche Adiconsum Sardegna ha rilevato un significativo aumento delle tariffe aeree in vista delle prossime festività pasquali. Questo fenomeno si riflette soprattutto sui voli dalle principali città italiane agli scali sardi. Le tariffe più elevate si registrano soprattutto per i voli prenotati per il venerdì 29 marzo e il ritorno dopo Pasquetta, martedì 2 aprile, anche in orari meno comodi come la mattina presto o la sera tardi.
Il presidente Adiconsum Giorgio Vargiu ha denunciato ai microfoni della Rai il fenomeno del “caro-voli”, evidenziando come i prezzi dei biglietti aumentino rapidamente con l’avvicinarsi delle festività, a causa della maggiore domanda da parte dei cittadini che desiderano trascorrere la Pasqua in Sardegna. Questo problema, secondo Vargiu, danneggia non solo le tasche dei cittadini, ma ha anche un impatto negativo sul turismo locale e sulle imprese che operano nell’isola. Al momento, sembra che non ci sia una soluzione immediata a questo problema.










