Non sono contrari alla transizione o modernizzazione energetica “ma solo alla speculazione che crea danni come succede con i fotovoltaici a terra che sprigionano isole di calore, procurando danni alla fauna agli impollinatori e alla flora e devastando pure il paesaggio”: con questa premessa il comitato formato da uomini e donne, che da tempo si muove per tenere alta l’attenzione sul fenomeno delle rinnovabili e l’assalto di decine di società alla terra sarda, si presenta a tutti gli appuntamenti sul tema, compreso quello che si sarebbe dovuto svolgere ieri mattina. L’occasione era quella del “Green Energy Day”, giornata della Transizione Energetica, che vuole essere un momento di riflessione nazionale riguardo il tema e prevede l’apertura al pubblico di siti di produzione di energia da fonti rinnovabili e di aziende che hanno intrapreso un percorso di efficientamento energetico. Un momento di conoscenza “diretta” nei siti, insomma, per famiglie, scuole e, più in generale, per tutti quelli che vogliono visitare gli impianti che solitamente sono chiusi al pubblico. E sull’onda di questa giornata il Comitato Difesa Territorio Uta ha deciso di organizzarne una per esporre le proprie impressioni. “Ma con nostro stupore a poche ore dell’evento abbiamo scoperto che a Uta l’evento è stato annullato”. Sono rimasti, comunque, ugualmente fuori dal sito di produzione, si sono confrontati tra loro e hanno osservato, per l’ennesima volta, il paesaggio modificato dai generatori e accumulatori di energia “pulita” che oramai caratterizzano il territorio.













