“Condotta omissiva”. La Difesa è stata condannata in Cassazione per la morte di Salvatore Vacca. Rigettati, dai giudici della Corte suprema, i 2 motivi del ricorso avanzato dal ministero contro la decisione della Corte d’appello di Roma che aveva confermato la condanna in primo grado della Difesa per “condotta omissiva”.
Secondo i giudici la Difesa non aveva protetto in modo adeguato il caporalmaggiore sardo Salvatore Vacca, morto di leucemia il 9 settembre 1999 a 150 giorni dal rientro da una missione in Bosnia con la Brigata Sassari. La sua morte, come quella di decine di commilitoni, venne attribuita all’esposizione all’uranio impoverito, impiegato in alcune missioni all’estero come arma non convenziale.
La Cassazione ha anche riconosciuto il nesso causale tra uranio impoverito e patologie tumorali e riconosciuta la “colpa” dell’Amministrazione della Difesa nell’aver ignorato i pericoli nell’esporre i nostri militari su teatri operativi in cui vi era stato l’utilizzo di munizionamento all’uranio impoverito”.











