Una rete di cooperazione tra le istituzioni locali e 18 partner di 7 diversi Paesi europei costruita dall’Università di Cagliari ha reso possibile l’approvazione e il finanziamento con quasi 2 milioni di euro del Progetto StoRES (Promotion of higher penetration of distributed PV through storage for all), ottenuta nei giorni scorsi nell’ambito del programma di cooperazione transnazionale “Interreg Mediterranean” rivolto agli Stati membri dell’Unione che si affacciano sul Mediterraneo. L’obiettivo è promuovere la crescita sostenibile nell’area mediterranea rafforzando idee e pratiche innovative, un uso ragionevole delle risorse energetiche e sostenendo contemporaneamente l’integrazione sociale attraverso una cooperazione integrata e basata sul territorio. Uno dei cinque siti pilota per testare le soluzioni proposte sarà proprio in Sardegna.
Un ruolo chiave per centrare il prestigioso risultato è stato svolto dall’Unità operativa “Impianti e sistemi elettrici per l’energia” del Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica (DIEE) diretto dal prof. Fabrizio Pilo, capace di coinvolgere nei lavori anche partner di Paesi come Cipro, Spagna, Portogallo e Slovenia. In particolare, il progetto è seguito nel dettaglio da Susanna Mocci, assegnista di ricerca del Dipartimento: il team sardo include, oltre al DIEE, il Comune di Ussaramanna e la Regione Sardegna.
L’obiettivo del Progetto StoRES – che durerà due anni e mezzo – è aumentare il livello del fotovoltaico nel mix energetico delle regioni del Mediterraneo (in particolare nelle isole e nelle zone rurali) attraverso l’integrazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo di energia nell’ambito di una politica ottimale di mercato, superando i vincoli di affidabilità della rete e i problemi di intermittenza delle fonti di energia rinnovabile.
L’idea di StoRES è da un lato aumentare nelle persone la consapevolezza dei vantaggi derivanti dall’utilizzo delle nuove tecnologie (accumulo) dall’altro promuovere politiche di efficienza energetica (come il controllo della domanda attiva), facilitando un maggiore impiego di energia sostenibile. Il coinvolgimento dei comuni e dei più importanti attori del settore energetico in ogni regione del Mediterraneo innalzerà anche la capacità di sviluppo delle politiche energetiche, per rimuovere gradualmente le barriere del mercato che limitano la diffusione di fonti energetiche rinnovabili e contribuire alla ristrutturazione dell’attuale rete e delle strategie energetiche.











