Ucciso a bastonate in testa a Gergei, padre e figlio allevatori accusati dell’omicidio di Massimo Deidda

L’allevatore massacrato nel suo podere. A Uta un 30enne e un 50enne, anche loro allevatori: i carabinieri sospettano che siano proprio loro ad aver ammazzato, forse per un litigio legato a degli sconfinamenti, il 63enne


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Sono padre e figlio, rispettivamente di 50 e trent’anni, i due accusati dell’omicidio di Massimo Deidda, l’allevatore 63enne massacrato a bastonate in testa nel suo podere, a Gergei. I presunti assassini, anche loro allevatori, avrebbero ucciso Deidda al culmine di una lite, l’ennesima, legata a problemi di pascolo e di sconfinamento dei terreni. Sono i carabinieri di Isili a dare la notizia dei due fermi: padre e figlio sono già nel carcere di Uta, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il cadavere di Massimo Deidda è stato trovato grazie alla segnalazione fatta da un cittadino al 112, in località Conca E Mrexiani: numerose le ferite riscontrate, anche dal medico legale Roberto Demontis, sulla testa dell’allevatore. I carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Nuoro, sotto la direzione del sostituto procuratore della procura della Repubblica di Cagliari, dopo aver sentito alcuni testimoni ed effettuato degli accertamenti, hanno subito puntato verso il 50enne e il 30enne.
Sarebbero emersi gravi indizi, a loro carico. Intanto, il medico legale dovrà svolgere, dopo una prima ispezione, l’autopsia sul cadavere di Massimo Deidda. Distrutta, e chiusa nel silenzio, la sua famiglia: l’allevatore, molto noto in paese, lascia la moglie e tre figli.


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