Risponde al servizio di emergenza urgenza (Areus) la squadra che si prodiga senza sosta per intervenire in caso di emergenza, come è successo qualche giorno fa quando un turista spagnolo è stato male, al mare, nella spiaggia raggiungibile solo via mare. L’uomo è morto, forse in seguito al caldo, e l’associazione ha ribadito la necessità di un ausilio, una convenzione, per poter essere ancora più veloci. Perché in questi casi si gioca tutto in pochi attimi e, anche un minuto in più o in meno, può determinare se morire o vivere.
“Vogliamo essere chiari: non abbiamo accusato nessuno di mancato soccorso o di ritardo nei soccorsi.
Il nostro comunicato era e resta limpido. Non abbiamo mai detto che non ci sia stato primo soccorso.
Non abbiamo mai detto che l’elisoccorso sia partito in ritardo, né che sia arrivato in ritardo.
Abbiamo scritto che l’elisoccorso è arrivato troppo tardi, ovvero quando ormai non c’era più nulla da fare. È un dato di fatto, non un’accusa: l’elisoccorso parte da Olbia e, in condizioni ottimali, impiega dai 20 ai 30 minuti per raggiungere Cala Luna.
Noi, partendo dalla sede della Croce Azzurra, avremmo potuto raggiungere la spiaggia in 10-15 minuti, come dimostrano tutte le schede intervento di episodi in cui siamo stati chiamati a Cala Luna, sia con il gommone della Capitaneria di Porto, sia — ribadiamo — anche con gommone privato autorizzato dalla centrale operativa.
Per questo chiediamo da anni una convenzione per un mezzo di soccorso a mare: uno strumento che potrebbe salvare vite, operando in sinergia con l’elisoccorso e riducendo drasticamente i tempi di intervento.
Se un episodio simile fosse avvenuto nella vicina spiaggetta di Ziu Santoru, dove non è presente servizio bagnino, non ci sarebbe stato nemmeno quel primo soccorso che, fortunatamente, in questa occasione c’è stato.
Questo è il punto.
Non cerchiamo colpevoli: chiediamo soluzioni.
Un territorio impervio come il Golfo di Orosei, raggiungibile solo via mare o via aerea e frequentato da centinaia di migliaia di turisti ogni anno, non può permettersi di restare senza un servizio di soccorso a mare adeguato.
Noi continuiamo a crederci e continueremo a chiederlo, finché questo problema non sarà risolto”.













