Lesioni da tuffo a Cala Goloritzè. Sono ben 4 gli incidenti avvenuti nelle ultime settimane che hanno reso necessario l’intervento dell’elisoccorso. L’amministrazione comunale avvisa: “cercheremo in tutti i modi e con i canali in nostro possesso di sensibilizzare, soprattutto i giovani, lanciando un messaggio che spieghi la bellezza della spiaggia, della scogliera ma anche il rischio che si può correre se ci si tuffa”.
Con l’aumento delle presenze nel territorio aumenta anche il rischio di incidenti, sia casuali ma spesso in conseguenza di leggerezze o bravate. Di strettissima attualità sono gli incidenti da tuffo, fenomeno poco conosciuto ma che nelle ultime settimane ha fatto registrare nella sola Cala Goloritzè 4 casi di lesioni più o meno gravi in giovani, causate da tuffi dall’arco che hanno reso necessario l’intervento dell’elisoccorso.
“I tuffi da grandi altezze sono sport estremi, sono pericolosi e possono provocare infortuni”. Dunque la regola principale è quella di sapersi tuffare, per prevenire gli incidenti che a volte risultano essere molto gravi. “Tuffarsi senza saperlo fare – spiega l’amministrazione comunale – è come fare il bagno senza saper nuotare. Come per tutti gli sport estremi ci vuole pratica ed esperienza e in alcuni casi la supervisione di un altro esperto.
Tutte le vittime degli incidenti da tuffo sostengono con convinzione che, se avessero saputo del rischio corso, non si sarebbero tuffati; se qualcuno avesse detto loro di non farlo o vi fosse stata una sicura indicazione del pericolo, non l’avrebbe fatto; lo hanno fatto perché altri si tuffavano tranquillamente divertendosi.
Queste affermazioni danno chiare indicazioni sulla dinamica dell’incidente ossia nessuna delle vittime ha ricevuto un formale addestramento nei tuffi e non ha fatto ricorso alle più elementari regole di prudenza; non c’è la consapevolezza della pericolosità del gesto effettuato perché in alcuni casi indotti a farlo per le insistenze di amici o dal fatto che altri si tuffano prima di loro e soprattutto perché si sovrastima le proprie capacità”.
Una campagna di sensibilizzazione insomma, per scoraggiare gli avventurieri sprovveduti che spesso vogliono emulare le gesta compiute da altre persone che, immancabilmente, propongono le loro acrobazie sui social che, in pochi giorni, diventano virali. Una pratica pericolosa che potrebbe recare gravi conseguenze.










