Con la storia della pandemia che per due mesi ha imperversato in Città come in tutto il resto della Sardegna e del mondo e che gli affari sono calati, non pensate che vogliate prendere per scemi i cittadini. Credo che sia il caso di porre un punto fermo e che non si voglia andare oltre a scrivere un romanzo senza trama, anzi che sia a trama unica : suolo pubblico gratis, tavolini e sedie dappertutto. Meno che in chiesa e nei Bus dove i posti a sedere sono limitati al minimo e le distanze vengono fatte rispettare. Allora sarebbe il caso di fare i conti, sia agli esercenti che agli amministratori nuovi e vecchi, che si vogliono ” stracciare le vesti” a tutti i costi. Se il problema era ed è la ” distanza sociale “, ebbene, è giusto che si diano maggiori spazi in modo tale che vengano rispettati con le distanze il numero dei tavolini e dei posti a sedere. Altra cosa è invece dare maggiori spazi e con gli spazi un numero di posti di gran lunga superiore a quelli originari. Allora, gli Amministratori comunali dovrebbero dirci o farci dire dagli Uffici preposti al rilascio delle concessioni e delle varie autorizzazioni quanti metri quadri e quanti posti a sedere in più sono stati dati in deroga fino ad oggi. Perchè quando le cose filavano dritte ( quando … Berta filava !!!) e i vari rappresentanti delle organizzazioni di categoria ( e taluni sono titolari di una o più concession ) dicevano che un tavolino in centro storico rendeva ben 25 mila euro all’anno, mica destinavano risorse per abbellire la Città, alla quale oggi richiedono particolari attenzioni, come giusto che sia. Ma per favore, non prendeteci in giro e lasciate i posti auto ai residenti, che ne hanno diritto. Paghiamo le tasse anche noi,.E salate. Come le patatine servite con i drink.
Marcello Roberto Marchi










