Di Isabella Noventa si sono perse le tracce in una fredda notte di metà gennaio, nel 2016.
Nonostante le condanne, sono ancora molti i misteri che avvolgono la storia della sua scomparsa. Prima di tutto il mancato ritrovamento del corpo, ma anche le reali motivazioni che hanno indotto i 3 colpevoli a ucciderla e a farla sparire.
Isabella sparisce nel nulla la notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016 ad Albignasego in provincia di Padova. La donna, 55 anni, segretaria in uno studio medico, da anni vive con l’anziana madre. Subito si pensa ad un allontanamento volontario ma qualcosa non torna, tanto che dopo solo una settimana dalla sparizione la Procura apre un’inchiesta contro ignoti per omicidio e sequestro di persona.
Gli investigatori iniziano a scandagliare la vita della donna e le sue relazioni e passano al setaccio l’abitazione e quella del compagno Freddy Sorgato, l’ultima persona ad aver visto Isabella.
In un primo momento la versione fornita da Sorgato pare credibile. L’uomo, quarantasette anni, autotrasportatore e ballerino per passione, racconta di essersi recato a prendere Isabella e di aver cenato insieme a lei in una pizzeria. Finita la cena Isabella avrebbe chiesto a Sorgato di accompagnarla in centro a Padova, in piazza Insurrezione, dove aveva un appuntamento alle 22 con un’amica. Senza, però, specificare chi fosse. E in effetti le telecamere riprendono una donna con un giubbotto bianco mentre si allontana a passo spedito.
Da allora però Isabella scompare, inghiottita nel nulla.
Un mese dopo arriva la svolta: tre sono le persone dichiarate in stato di fermo e indagate per omicidio premeditato in concorso: Freddy Sorgato, sua sorella Debora e la tabaccaia Manuela Cacco. Si scoprirà così sia che Manuela aveva una relazione con Sorgato, sia che era molto amica della sorella Debora.
Freddy Sorgato a questo punto cambia versione e parla di un gioco erotico finito male, gioco cui sarebbe seguito l’occultamento del corpo in un punto imprecisato del fiume Brenta. Una versione che si dimostrerà ben presto infondata.
Per la Procura, invece, Freddy e Isabella escono per una pizza per poi concludere la serata a casa di lui. Ad attenderli c’è Debora che aggredisce Isabella con un martello e le chiude la testa in un sacchetto di plastica per contenere gli schizzi di sangue. Quando Manuela Cacco, complice, arriva anche lei nella villetta, il delitto è già compiuto e il corpo è sparito.
Come da copione, Manuela si infila il piumino di Isabella e si dirige in auto, insieme a Freddy, nel centro di Padova per essere ripresa dalle telecamere presenti.
Sebbene non sia stato trovato nessun cadavere e manchi l’arma del delitto, per la giustizia italiana i responsabili sono loro. La messinscena in piazza a Padova, le immagini dell’auto dei Sorgato nella notte e le intercettazioni telefoniche sono bastate a smascherare il trio.
Isabella è stata assassinata. E’ rimasta vittima della gelosia di Manuela Cacco e dell’esasperazione di Freddy che non riusciva più a gestire le sue numerose relazioni amorose. Ma l’ideatrice dell’omicidio è Debora, invidiosa del rapporto tra la donna e suo fratello ma anche timorosa, forse, che Isabella potesse arrivare all’eredità di famiglia.
Per la Corte d’Assiste d’appello di Venezia non c’è dubbio: il diabolico trio ha premeditato il delitto. Ciascuno aveva un motivo per volere la morte di Isabella e ha agito con una lucidità spietata.
Vengono così confermate le condanne di primo grado per Freddy e Debora Sorgato a 30 anni e per Manuela Sacco a 16 anni e 10 mesi.
Nel novembre del 2020 arriva anche la conferma della Corte di Cassazione per omicidio premeditato e distruzione di cadavere.
Ma fino a quando non sarà ritrovato il corpo, molti resteranno i misteri del caso.
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