La certezza più solida è che tutto può cambiare da un momento all’altro. Del resto l’avvertimento di Salvini ad alleati e avversari la dice lunga: “Questa notte tenete i telefoni accesi”. Ma alla fine di un’altra giornata con zero risultati concreti, se non il veto di Letta, Renzi e Conte sulla presidente del Senato Casellati, l’ipotesi più probabile è che per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica si consumerà un avvincente testa a testa fra l’attuale premier Draghi e l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, mentre cala nel borsino Quirinale l’ipotesi mai accantonata di un Mattarella bis, persino a tempo. E mentre Casini, figura di sicuro trasversale visto che ha vestito la casacca di tutti o quasi i partiti dell’emiciclo, compare più o meno ufficialmente sul tavolo del centrodestra, Draghi deve sempre vedersela con il veto imposto da Beppe Grillo sul suo trasloco al Colle. Nella notte è previsto un super vertice dei 5 Stelle per concordare sulla posizione finale e definitiva, e non si può escludere che riservi qualche sorpresa.
Intanto Salvini, che pare trovarsi a perfetto agio nel ruolo di tessitore, smentisce di aver incontrato il giurista Sabino Cassese, altro nome emerso come possibile candidato al Colle su proposta del centrodestra. Perde quota, ma non è ancora del tutto accantonata la soluzione del Mattarella. A tempo, persino, pur di non smuovere gli equilibri faticosamente raggiunti: un bis a tempo, giusto per accompagnare il Paese a fine legislatura, e poi Draghi potrebbe sostituirlo. Ma quella di Mattarella è un’ipotesi che piace sempre meno, perché vista come la dichiarazione giurata dell’incapacità di trovare un nome e dunque della resa ad accontentarsi di una minestra riscaldata.
Insomma, la situazione è ancora molto complicata anche se la giornata di oggi, l’ultima che richiedeva un quorum qualificato a 673 voti, ha portato a qualche paletto e certezza in più. Domani si riprende alle 11, basteranno 505 voti: se l’accordo, come in tanti sperano e credono, arriverà nella notte, domani l’Italia potrebbe avere il suo nuovo presidente.