Prima giornata di controlli per i passeggeri in arrivo a Elmas, e raffica di test anti Covid eseguiti dagli infermieri utilizzati dall’Ats e dalla Regione Sardegna nello spazio allestito all’aeroporto. Uscita obbligata dalle porte dei voli “extra Schengen”, pochissimi avevano un certificato di negatività e in rarissimi casi c’è stato chi ha potuto dimostrare di aver fatto già il vaccino. Così, controlli per tutti: registrazione, tampone, poi l’esito, comunicato dopo circa un’ora. Se è positivo, bisogna tornare all’aeroporto e sottoporsi al tampone molecolare, passo successivo a quello antigenico. Tutti hanno apprezzato la procedura, e c’è chi confessa di non aver fatto il tampone prima di imbarcarsi perchè in Sardegna, da oggi, lo fanno gratuitamente. E piovono complimenti per il metodo creato dalla Regione: “Voi siete in zona bianca, devono copiarlo in tutti gli altri aeroporti italiani”, afferma più di un viaggiatore. Quasi tutti arrivati per motivi di lavoro, trascorreranno tra i due e i sette giorni nella nostra Isola.
Soddisfatta l’Ats, come conferma Vincenzo Serra della direzione generale: “Verifichiamo che chi arrivi non siano inconsapevolmente portatori di sintomi Covid e possano generare contagi dentro la Regione. Il risultato del test rapido antigenico, non ruba più di un paio di minuti a chi è sprovvisto di vaccinazione o certificato. L’esito viene comunicato immediatamente”, e se negativo “devono ritornare per sottoporsi al tampone molecolare che certificherà l’eventuale positività”.











