Scritte e graffiti di tutti i colori e generi, e piccole discariche a cielo aperto in uno dei punti più panoramici di Cagliari, il Terrapieno, incastonato tra le antiche mura di Castello e lo storico quartiere di Villanova. Muretti imbrattati, panchine divelte e aiuole in cemento incolte, da anni utilizzate come pattumiere da vandali e incivili. Per non parlare delle bottiglie rotte sparse ovunque. E il senso civico? “Aspetta e spera – denunciano i cagliaritani nei social network – Qui regna il vandalismo, manca il rispetto per il bene pubblico. Ma è anche vero che da anni nessuno ci pulisce: povera Cagliari”.
A pochi passi il Giardino sotto le mura, nuovo di zecca tra sculture di Sciola e spazi verdi. Invece, questa area ci circa seimila metri quadri, continua ad essere terra di nessuno: anche il progetto di un piccolo polo sportivo, con tre campetti di calcetto, tennis e basket è morto sul nascere. Poi la proposta dell’associazione sportiva New Point San Giovanni per realizzare campi sportivi, spogliatoi e un punto ristoro: un sogno bloccato dalla burocrazia. “Perché una zona del genere, con una vista mozzafiato – si chiede Pietro M. Figus – è ridotta in quello stato? Un degrado assoluto senza che nessuno intervenga”. “Amiamo Cagliari – aggiunge Isabella Pischedda – ma forse perché abbiamo avuto la fortuna di conoscerla amata e curata da noi stessi, dai nostri genitori, da tutti. In fondo non è mai stata così trascurata dalle amministrazioni. Gli sfregi non sono concepibili, soprattutto quelli sui monumenti, sulla nostra Storia. Ma forse serve anche un intervento da parte delle istituzioni”. Foto di Pietro M. Figus.












