Siti archeologi a rischio. Duro sfogo da parte del primo cittadino di Gonnesa Hansel Cabiddu riguardo al termine della gestione provvisoria dei cantieri archeologici che, dal 1 luglio, potrebbero chiudersi per sempre.
“Quando il luglio di due anni fa riaprimmo al pubblico il complesso archeologico di Seruci mai avremmo potuto immaginare di trovarci ad oggi in questa situazione paradossale – spiega il sindaco – Allora, attraverso una sinergia tra Comune, Soprintendenza Archeologica, Fondazione Cammino Santa Barbara e l’innovativo patto di collaborazione con Acli e professionalità locali, rendemmo fruibile il complesso nuragico più grande dell’isola. Parte fondamentale di quella innovativa esperienza sono stati i lavoratori che oggi con la loro iniziativa pongono all’attenzione dei media la certezza che il 30 giugno tutto finirà consegnando a nuove incertezze il futuro dei siti archeologici del territorio. Da amministratori dei comuni di Gonnesa, Carbonia, Santadi e Sant’Antioco abbiamo segnalato alla Regione, con atti formali e con progetti innovativi, tutto quello che si poteva fare per evitare che, soprattutto in una fase importante come questa, tutto finisse così. Occorreva trovare una soluzione seppur temporanea per far in modo che il personale specializzato presente nei nostri siti non fosse costretto ad abbandonare non solo il loro luogo di lavoro, ma qualcosa che nel corso degli anni per gli stessi lavoratori è diventato qualcosa di più. È davvero inaccettabile che le amministrazioni siano costrette a dover, gioco forza, rinunciare ad una sinergia produttiva che custodisce, promuove e valorizza i siti archeologici del territorio. Come spesso accade si corre il rischio di dover riniziare tutto dal principio. Ai colleghi sindaci, coi quali da più tempo abbiamo proposto alla Regione soluzioni possibili supportati dalla Fondazione Cammino Santa Barbara, ho proposto la settimana scorsa un azione diretta che credo sia l’unica strada rimasta per fare in modo che siti archeologici e lavoratori abbiano la dignità che meritano”.












