Stop agli onorevoli funerali a spese dei sardi. La giunta regionale, che si riunisce oggi in consiglio regionale per permettere il contemporaneo svolgimento dei lavori dell’aula sull’assestamento di bilancio, ha deciso di revocare la delibera approvata a suo tempo, era il febbraio del 2021, dalla giunta sardista-leghista di Christian Solinas. A portare in giunta la delibera della vergogna, una delle tante in realtà, era stata l’allora vicepresidente di Solinas, Alessandra Zedda, che abitualmente si faceva carico delle proposte più scivolose fino a quando non ha deciso di andarsene sbattendo la porta.
La cerimonia funebre con esequie solenni è dunque prevista per presidente della regione ed ex, per gli assessori in carica e gli ex, per i direttori generali che attualmente guidano gli uffici. Nove articoli nel nome del culto della persona che hanno davvero dell’incredibile. Ecco alcuni punti salienti: se il governatore in carica muore, la regione “pubblica un necrologio sui maggiori quotidiani della Sardegna”. Non è tutto: “La camera ardente è composta con tappeto dove posare il feretro” più “corona e nastro”. E poi il “gonfalone listato a lutto e bandiere della regione autonoma della Sardegna, della Repubblica Italiana e dell’Unione europea”.
Obblighi anche per i partecipanti: al funerale non possono assolutamente mancare il vicepresidente e tutti gli assessori. In caso di morte del presidente in carica è proclamato “il lutto pubblico regionale dal giorno del decesso fino al giorno delle esequie” e con bandiere a mezz’asta in tutti gli uffici pubblici.
Tutte le spese, manco a dirlo, sono a carico dei sardi, che spesso non arrivano a fine mese ma devono sobbarcarsi i funerali di chi passa la vita fra stipendi d’oro e privilegi.
La delibera sarà dunque cancellata, finalmente. Resta invece tutto come prima per il superstaff milionario che i 5 stelle, dopo averlo contestato quando erano all’opposizione, non hanno nessuna intenzione né di ridurre né tantomeno di cancellare.









