Carrefour da oggi aperto fino a mezzanotte per tutta l’estate. E sindacati sul piede di guerra che definiscono la decisione “una atto di stravaganza commerciale”, invitando la direzione dell’azienda a fare dietrofront e chiedendo l’intervento del neo sindaco di Quartu. “Non serve posticipare la chiusura dell’ipermercato a mezzanotte – si legge in un comunicato della Uiltucs di Cagliari – Carrefour, come altre aziende del settore, sbaglia a rincorrere gli eccessi del consumismo”.
Eccessivo carico di lavoro per i dipendenti. “In Sardegna – spiega Cristiano Ardau, segretario generale del sindacato – le attività commerciali hanno già orari commerciali di vendita considerevoli, con un ricorso abbondante alle aperture domenicali e festive. Abbiamo l’abnormità di vedere aperti questi centri per 49/50 domeniche all’anno su 52 e per 10 festività all’anno su 12. E’ un’esagerazione posticipare la chiusura alle 24 visto che il servizio alla clientela è abbondantemente assicurato. Invero si scaricano i sacrifici solo sui lavoratori, impiegati in un settore dove già abbonda la flessibilità e la precarietà. Di fatto si vuole dare maggior servizio alla clientela, che tutto dovrebbe fare, meno che recarsi a fare la spesa la notte. Il senso di tutto è la perdita dei valori e dei tempi di questa società, oggi bizzarramente spinta e bisognosa di dover comprare il pane la notte”.
Nessun nuovo posto di lavoro. “Sia chiaro – aggiunge Ardau – non si creerà alcun posto di lavoro in più, e nel medio periodo, passata la novità, non rimarrà nessun incremento di fatturato, con aumento di costi per l’azienda. Inoltre, la crisi del commercio e dei consumi non si risolve così. Il calo dei consumi ha radici più profonde, ovvero sulla diminuzione del PIL nel territorio, dato dalla crisi dell’apparato produttivo e dalla perdita dei posti di lavoro. Calano i consumi nel commercio a seguito della diminuzione della domanda interna che certo non aumenterà aumentando i nastri orari di vendita”.











