“Papà sta fuggendo da qualcosa di più grosso di lui”. Qualcosa di pericoloso? “Non posso escluderlo, escludo solo che si sia allontanato volontariamente dalla sua famiglia”. Samuele Acca è l’unico figlio di Giannardo, il sottufficiale scomparso nel nulla da oltre dieci giorni. Ultimo avvistamento a Fertilia, poi più nessuna traccia. Nemmeno della sua automobile, che pure non passa inosservata, essendo una berlina Audi 4 di colore grigio. Il figlio è sicuro: “Papà era sano come un pesce. Nella vita, per lavoro, ha viaggiato tanto. Ha partecipato a missioni anche in Afghanistan, quello è sempre stato il suo mondo, conosceva tantissime persone”. Ma, c’è un ma: non avrebbe mai lasciato i suoi affetti principali. Il figlio vive e lavora in Belgio ma scende ogni tanto in Sardegna, la moglie invece divideva ogni singolo giorno con Giannardo, che non le faceva mai mancare il suo supporto anche a causa di alcuni problemi di salute e un’invalidità totale. Qualcuno poteva voler fare qualcosa di brutto a Giannardo Acca? Il figlio Samuele, come detto, non esclude nemmeno questa pista. “È un allontanamento pianificato nei minimi dettagli. Per giorni papà è stato cercato da cittadini, volontari e pure dai droni. Ai vigili del fuoco ho detto che si sarebbe potuto essere allontanato via mare, via terra o via aria”.
Giannardo Acca, infatti, ha un brevetto di volo e sa guidare le barche: “Il suo passaporto è rimasto a casa, per quanto comunque per girare l’Europa basti la carta di identità. Ma le forze dell’ordine hanno verificato nei porti e negli aeroporti, non c’è nessun passeggero partito che abbia il suo nome”. Il figlio del sottufficiale non si da per vinto: “Continuerò a cercarlo sino a quando non lo ritroverò. Ci troviamo di fronte ad una vicenda che ha ancora molti aspetti da chiarire, come un puzzle al quale manca qualche tessera e che, quindi, non è chiarissimo”.












