Sospesi i Commissari: la decisione del Direttore Generale mette fine ai reintegri. E Gianfranco Angioni, Referente Regionale USB Sanità, afferma:
“Ancora una volta avevamo ragione: il mancato recepimento della sentenza della Corte costituzionale n. 198/2025 avrebbe potuto aprire la strada al commissariamento nazionale della sanità sarda. Non si trattava di un’ipotesi lontana, ma di un rischio concreto, derivante esclusivamente dall’inosservanza della pronuncia della Consulta, che avrebbe potuto generare un gravissimo conflitto istituzionale e legittimare un intervento sostitutivo dello Stato.”
Prosegue spiegando che “la posizione del Direttore Generale della Sanità, formalizzata con RAS Protocollo n. 36765 del 27.12.2025, sospende i Commissari e mette fine a ogni illusione di reintegro d’ufficio degli ex Direttori Generali. La normativa vigente (art. 3, comma 6, del d.lgs. 502/1992) prevede che, in caso di cessazione dell’incarico, la vacanza dell’ufficio di Direttore Generale sia coperta da figure di garanzia, per assicurare continuità gestionale, legittimità degli atti e stabilità del sistema, in attesa delle nuove nomine.”
Chiarisce poi che “la sentenza costituzionale conferma pienamente i diritti degli ex Direttori Generali, che ora dispongono di strumenti legali concreti per far valere le proprie ragioni. Tuttavia, questo riconoscimento non esime dal dovere di assumersi responsabilità rispetto alle scelte gestionali precedenti: chi contribuisce a disfunzioni o ritardi deve rispondere delle conseguenze sul sistema e sui cittadini.”
Non manca un forte attacco alle dinamiche politiche: “USB Sanità denuncia con forza: qui non si tratta più di burocrazia, ma della vita e della salute delle persone. Finché la nomina dei vertici della sanità resterà nelle mani di organismi politici, la macchina amministrativa continuerà a essere terreno di spartizione di poltrone, propaganda e vendette interne. Questo modello di gestione politica della sanità è pericoloso, crea discontinuità, conflitti interni e rischia di trasformare il servizio sanitario in un teatrino di interessi politici, invece che in uno strumento tecnico e professionale a tutela dei cittadini.”
Conclude sottolineando che “oggi più che mai è indispensabile che il diritto dei cittadini a cure adeguate e sicure prevalga su ogni logica di potere. Le dinamiche politiche e le dispute interne non possono continuare a compromettere la salute pubblica. USB Sanità esige: continuità dei servizi, tutela dei livelli essenziali di assistenza e immediata individuazione di chi deve dirigere le diverse articolazioni del Sistema Sanitario Regionale, nel pieno rispetto della legge, della trasparenza e della competenza tecnica. La sanità isolana merita un rilancio serio, credibile e libero da giochi politici, e USB Sanità vigilerà con attenzione e rigore affinché le scelte future siano coerenti con l’interesse pubblico e la tutela della salute dei cittadini”, conclude il sindacalista Gianfranco Angioni.












