La rivoluzione ospedali con la promessa di costruirne di nuovi in tutta la Sardegna non convince prima di tutto gli alleati di Solinas e Doria. Come Cappellacci, coordinatore di Forza Italia, che boccia la filosofia “ospedale-centrica”, e come Peru, centrista, che diplomaticamente promuove l’idea ma sottolinea che ormai il tempo è scaduto. Solinas è sempre più sotto assedio da parte dei partiti dell’alleanza, dopo il colpo sferrato dalla Lega sulla paralisi dei cantieri stradali di cui Solinas è commissario.
“La riforma della sistema sanitario avviata a livello nazionale supera una visione ospedale-centrica per puntare su prevenzione, valorizzazione del personale, ricerca e soprattutto su un nuovo rapporto casa-territorio-ospedale”, dice Cappellacci dall’assemblea di Confapi. “Questo ovviamente non significa non intervenire su strutture ospedaliere che in Sardegna, per esempio, ancora non sono adeguate ai parametri introdotti 12 anni fa. Il nostro sistema sanitario -ha aggiunto Cappellacci- è ancora un asset strategico del Paese e rispetto ad altre realtà rappresenta ancora una garanzia ma occorre rilanciarlo per affrontare le sfide del post-pandemia. Questo significa anche dare la giusta considerazione all’iniziativa privata, superando una visione ideologica e correggendo errori del passato, come l’assurdo logica del payback introdotto all’epoca della spending review. Infine occorre puntare sulla ricerca perché assicura le migliori cure disponibili ai pazienti e perché ogni euro investito in questo campo ne fa risparmiare quasi tre al sistema sanitario nazionale. È questa – ha concluso Cappellacci- la strada da seguire per creare un nuovo modello che garantisca quel diritto alla salute che è la prima è imprescindibile condizione per lo sviluppo economico e social della Sardegna e dell’Italia”.
Il coordinatore di Sardegna al Centro 20 venti Antonello Peru dice che, di fatto, tempo per costruire nuovi ospedali non ce n’è più. “Nel 2019, nel corso di un incontro al quale partecipò anche il sindaco di Sassari segnalai al presidente della regione che la priorità delle priorità in sanità era la realizzazione di nuovi ospedali, a Sassari, ad Alghero e nelle altre aree della Sardegna. Sono felice e soddisfatto che dopo oltre quattro anni ci si trovi d’accordo su questo punto. Quel che mi dispiace è che manchi meno di un anno alla fine della legislatura e dunque il tempo per avviare e portare a termine un programma di edilizia sanitaria è quasi scaduto. Fino ad oggi invece si è preferito andare avanti con interventi tampone che non risolvono la situazione e costano di più”.










