Di Paolo Rapeanu
Il figlio trova un bruco dentro un carciofo e inizia a urlare. Prima per lo spavento, ma a 12 anni gli animali, soprattutto se piccoli, non fanno paura. E allora, le urla diventano di scherzo, mentre gioca insieme a mamma Carol e papà Stefano. Quello che però non poteva immaginarsi, una famiglia di Sinnai, era che la polizia arrivasse in fretta e furia, dopo aver ricevuto una telefonata da qualcuno che pensava che tra le quattro mura domestiche stesse capitando qualcosa di brutto. Alla fine, e non poteva essere altrimenti, tutto si è risolto con la stessa rapidità del bere un bicchiere d’acqua. A raccontare il curioso fatto è il papà del minore, Stefano Cadeddu, 40 anni.
“Stavamo pranzando in tutta tranquillità, all’improvviso mio figlio ha notato un bruco dentro un carciofo, l’ha preso tra le mani e l’ha lanciato verso la mamma. Hanno iniziato a urlare, iniziando a rincorrersi per tutta la casa”, racconta papà Stefano, “poi io e mia moglie siamo andati a letto per riposarci, e proprio in quel momento ha suonato il campanello. Alla porta c’erano due vigilesse della polizia locale, ci hanno detto che qualcuno aveva chiamato prima il 112 e poi loro per via delle urla di nostro figlio. Ho spiegato subito l’equivoco, avevamo fatto anche un video ricordo col cellulare mentre stavamo giocando”. Un lieto fine scontato, e non potrebbe essere altrimenti. Resta tuttavia la curiosità di una “visita” tutt’altro che attesa, quella della polizia nella casa di una famiglia che, insieme al proprio figlio, stava giocando tra urla e corse improvvisate.












