Un susseguirsi di attentati e uno scenario di estrema drammaticità. All’indomani dalle stragi di Parigi, le parole di Luca Agati (Sindacato Autonomo di Polizia) tuonano senza mezzi termini da riflesso sulla situazione della sicurezza: «Ci domandiamo come possiamo innalzare le soglie di sicurezza, quando ad oggi logisticamente versiamo in condizioni pietose. Sono anni che lamentiamo tagli perpetrati senza alcuna logica ed ora che c’è bisogno di garantire controlli ed un generale innalzamento di allerta – dice Agati – facciamo i conti con quel poco che abbiamo. Non dimentichiamoci che a Cagliari la Polfer ha chiuso sera e notte, la frontiera non garantisce livelli di sicurezza accettabili, la nuova Squadra di primo intervento, nonostante sia pronta da più di un mese, non è ancora operativa per mancanze logistiche legate ai mezzi; ad oggi non tutti gli operatori di Polizia possono avere a disposizione sulle auto i giubbotti antiproiettile perché non ce ne sono abbastanza. Come possiamo combattere il terrorismo con un’età media solo nella Polizia di Stato di quasi 50 anni ed un turn over al 55 %? Avevamo proposto un corso antiterrorismo per tutti gli operatori che svolgono controllo del territorio del costo totale di 6 milioni di euro. Non si è fatto per mancanza di fondi nonostante le pulizie alla Camera dei deputati continuino a costare 7 milioni di euro. Evidentemente qualcuno reputa la sicurezza dei cittadini e la vita dei poliziotti meno meritevole della polvere di Montecitorio. È ora di smetterla di fare sicurezza a parole, servono manovre immediate per tamponare una situazione grave che rischia di mettere in pericolo la tranquillità dei cittadini». (Alessandro Congia Castedduonline.it)










