Una famiglia segnata da un dolore indescrivibile che con dignità chiede solo di conoscere la verità su ciò che è accaduto a Simona Cinà. La 21enne, trovata morta nella piscina di una villa di Bagheria dove si era tenuta una festa di laurea, era una ragazza sportiva, pallavolista promettente, che non aveva eccessi.
A confermarlo in un’intervista a Repubblica anche un’amica, Francesca, presente alla festa: “Nessuno ha ecceduto con l’alcol. Era una serata di divertimento sano. Ci siamo divertite, come facevamo sempre con tutti i nostri compagni atleti. E lei stava benissimo“. “Ci siamo divertite tanto, abbiamo ballato e giocato a palla in piscina tutta la notte”, prosegue la ragazza. “Poi le ho detto che avevo freddo e che volevo andare via. La serata era tranquilla, già molti ragazzi erano andati via. Lei invece è rimasta e ha continuato a ballare, stava benissimo”.
Oggi, i familiari della giovane si sono recati in caserma : “Ringraziamo i carabinieri e la procura per l’incontro di oggi che è stato utile. Speriamo di avere delle risposte dall’autopsia che sarà presto, principalmente aspettiamo”, ha detto il fratello Gabriele ai cronisti. “È stato utile sapere che c’è il supporto della magistratura, della giustizia. C’è, anche da parte nostra, e questo ci aiuta”.
Oggi sono stati effettuati i primi esami radiologici e la tac sul corpo di Simona, mentre giovedì sarà eseguita l’autopsia.













