Si moltiplicano le segnalazioni di 4 zampe vaganti per il territorio, “un pericolo per loro e per gli automobilisti che rischiano un incidente”.
Corrono da una parte all’altra della strada senza una meta e una famiglia che a casa li aspetta per donare loro coccole, crocchette e soprattutto un rifugio sicuro: sono diversi gli avvistamenti degli ultimi giorni che hanno generato preoccupazione tra chi ha a cuore il benessere degli animali e scorge il.potenziale pericolo che la situazione potrebbe generare.
“Gironzolavano per le vie del paese due cani randagi, uno dei quali un cane da caccia di taglia media è ferito, e verrà quindi portato in una clinica veterinaria dove verificheranno le sue condizioni” ha spiegato Roberto Collu. “Successivamente, sarà trasferito nel Dog Hotel di Assemini. Mentre, l’altro cane rimarrà per ora a Siliqua.
Per fronteggiare il problema, segnalato prima da Gabriele Bionda (che ha fornito anche le foto dei due cani) e sollecitato poi anche da un’altra persona del posto, sono intervenuti il veterinario dell’ASL, la pattuglia dei carabinieri di Vallermosa e il Dog Hotel di Assemini.
Ultimamente, il fenomeno del randagismo a Siliqua sta diventando sempre più consistente. Il problema è serio, in quanto i cani randagi in giro per le strade sono tanti e rischiano di provocare incidenti. Sarebbe quindi necessario che chi di dovere provvedesse, quanto prima, a trovare un adeguato accorgimento per contrastarlo, in quanto sta creando seri problemi agli abitanti e soprattutto agli automobilisti”. Le possibilità soluzioni: “Intanto, per arginare il fenomeno sarebbe opportuno prendersi cura degli animali randagi. Trovare eventualmente dei volontari disposte a prenderli in adozione, visto che istituzioni non intervengono per mancanza di fondi ed i rifugi sono ormai al collasso. Al momento quindi, solo l’adozione può rappresentare l’intervento più concreto ed efficace per risolvere in tempi brevi il problema del randagismo. Oltretutto, la situazione dovrebbe essere tenuta sotto controllo con l’anagrafe canina e l’installazione del micro-chip a tutti i cani”.