Giovanna Efisia Meloni, di Sestu. Il suo disperato appello giunto in redazione e che pubblichiamo integralmente, con la speranza che la sua vicenda possa concludersi in positivo: «Nel mese di gennaio – scrive – ho lavorato per un’assistenza di un rientro a casa. Il Comune di Sestu a cui appartengo, a tutt’oggi, non ha ancora provveduto al pagamento, anche se ho dovuto firmare la busta paga per portarla al Comune, per effettuare il conteggio, in modo che gli uffici provvedessero al pagamento. Sono passati mesi e ho chiesto ai servizi sociali, se erano stati erogati, mi è stato risposto che non era un mio diritto chiedere questo tipo di informazione. Sono andata dal sindaco, Paola Secci, che gentilmente dopo due giorni, mi ha fatto sapere che era tutto sbloccato e a giorni, la mia ex datrice di lavoro avrebbe ricevuto i soldi da darmi. Sono passate altre due settimane e al Comune, mi ha riferito che é ancora tutto bloccato. Oggi il mio compagno, che lavora per l’estrema povertà (6 mesi), ha percepito € 200 a fronte dei € 400 mensili che dovrebbe prendere attualmente, con la promessa che forse l’altra metà verrà erogata venerdí. Ora io mi chiedo, dopo aver tolto mia figlia dagli studi (17 anni) il suo futuro, il pane quotidiano, cos’altro posso togliere»?












