Sestu, studenti stretti come sardine all’interno dei bus, molti di loro nemmeno riescono a salire. Il risultato? Genitori che lasciano tutto pur di accompagnarli a scuola e chi non può è costretto a giustificare l’assenza. Monta la protesta: “Il numero dei pullman è insufficiente”.
Ieri come oggi, a distanza di decenni la situazione è pressoché la stessa, ossia quella della “lotta” per accaparrarsi un posto dentro il bus che porta a Cagliari gli studenti la mattina presto. Non tutti riescono nell’impresa e l’immagine condivisa da una mamma è eloquente più di mille parole: ragazzi e ragazze schiacciati l’uno contro l’altra per non perdere il privilegio di giungere a destinazione. E chi non è tra i fortunati deve sperare che mamma o papà possano partire in macchina per sostituire il mezzo pubblico, altrimenti lo studente è costretto a rimanere a casa e segnare, così, un giorno di assenza.
Una problematica abbastanza datata, “vedo che la situazione è pressoché la stessa e io viaggiavo nel 1996/98” racconta un cittadino.
“Mia figlia ha tantissime assenze per questo motivo e la sua scuola non ha tolleranza nemmeno per i ritardi a causa di questo” spiega un altro genitore.
In attesa che metro e Ctm possano alleggerire il carico delle corse messe in strada da Arst, la situazione rimane questa: si auspica che per il prossimo anno scolastico vengano presi provvedimenti per ridurre il disagio ai pendolari.











