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di Vanessa Usai
Sestu ha salutato questo pomeriggio Agnese Usai, la ex collaboratrice scolastica 64enne che lunedì scorso si è tolta la vita a seguito delle accuse di pedofilia nei confronti di una bambina di 4 anni. Una notizia che ha lasciato incredulo il paese, perché Agnese Usai era una donna benvoluta da tutti.
Manifesta il proprio cordoglio anche la sindaca, Paola Secci: “La nostra comunità è profondamente scossa e credo sia necessaria una silenziosa riflessione da parte di ognuno di noi. Esprimo la mia vicinanza e quella dell’amministrazione alle persone coinvolte in questa tristissima vicenda”. Perché al momento l’unica cosa certa è proprio che si tratti di una tristissima vicenda, in cui una donna che agli occhi di tutti aveva dedicato la propria vita a prendersi cura dei bambini degli altri, come bidella di una scuola materna, ha deciso di porre fine alla sua esistenza a seguito di un avviso di conclusione delle indagini preliminari che ipotizzavano un abuso sessuale su una scolaretta di 4 anni. Un’accusa troppo infamante da sopportare, anche per una donna definita “di carattere” da chi la conosceva. Un’accusa che Agnese ha messo a tacere con un gesto drammatico e poche righe scritte su un foglio di carta: “La gente è solamente capace di giudicare. Sono innocente”.
Un’innocenza sulla quale potrà ora pronunciarsi solo il giudice, ma su cui non hanno dubbi i sestesi che Agnese l’hanno conosciuta, e che la scagionano per plebiscito. “Ho passato la mia infanzia in quell’asilo, e non ho mai dubitato che la signora Agnese fosse una brava persona”, dice F.S.. “Mai un atteggiamento sospetto ma solo bei ricordi, e centinaia di genitori e bambini possono testimoniarlo. La sua morte lascia un grande vuoto”, aggiunge F.
Centinaia anche i commenti sulla pagina Facebook ‘Tutti gli abitanti di Sestu’, e nessuno che parli male di Agnese. Bambini ormai adulti che ricordano la sua premura, genitori che ne elogiano la dedizione verso i figli che lei non aveva mai avuto. Una vita vissuta nell’anonimato di una scuola materna di provincia, e conclusa sulle pagine di cronaca della stampa nazionale. Tristemente. Per le presunte accuse mai accertate di una scolaretta di 4 anni.