Serrenti, realizza a mano opere in ceramica, della sua passione ne ha fatto un lavoro. “Durante la pandemia mi rifugiavo nel mio laboratorio ma ora la ripresa: ricercano le mie opere anche oltre i confini sardi”. Si chiama Alessandra Furcas, classe 1974, serrentese, e, con la sua arte, si è ritagliata un degno spazio tra gli artisti sardi. Con le sue mani crea opere che richiamano interamente la tradizione sarda, rifinite minuziosamente con decori e particolari preziosi che hanno conquistato un’enorme platea. La crisi? È legata solo all’aumento dei materiali e dei costi di produzione: le sue opere sono apprezzate e ricercate, simbolo che, le antiche tradizioni isolane, sono ammirate per la bellezza e qualità. La pandemia ha rallentato anche il suo lavoro: vietate le esposizioni, niente sagre e feste, “sono sempre stata presente in occasione di Santa Vitalia”, spiega Furcas, ma ora la ripartenza e, nonostante la crisi che imperversa, gli ordini certo non mancano.
Ha iniziato sin da piccola, grazie agli zii che realizzano bambole, a maneggiare argilla e colori. Una passione che la donna ha coltivato e arricchito con corsi di specializzazione sino a quando ha deciso, incoraggiata da un parente, di aprire la partita Iva.
La voglia, insomma, di continuare a tramandare le tradizioni sarde: “Assolutamente si. Non è semplice, questo lavoro oramai sta sparendo. Abbiamo poco spazio, ma in tanti riconoscono il grande valore dei manufatti”. Bambole, opere religiose ma anche oggetti per la casa come lampadari, centro tavola, piatti, tazzine e vasi, magari, abbelliti con la raffigurazione della pavoncella. Un’arte che piace, insomma, che trova il giusto riscontro ed è degna di essere tramandata: “Ho svolto anche dei laboratori per i più piccoli, mi hanno chiamato dalle scuole per mostrare ai bambini come si lavora e si realizza la ceramica” ha aggiunto Alessandra Furcas.











