La comunità rom del territorio di Serramanna ha espresso attraverso i propri rappresentanti la volontà di porgere ufficialmente le scuse ai cittadini serramannesi per l’increscioso gesto compiuto da uno dei suoi componenti, “il quale ha agito di sua iniziativa, contravvenendo alle regole dettate dal suo stesso gruppo di appartenenza e da qualsiasi principio proprio di una società civile”. A darne comunicazione è l’amministrazione comunale che precisa “che si è proceduto tutelando i diritti di tutte le parti coinvolte, concordando le azioni in base alla competenza di ciascuna istituzione intervenuta.
I Servizi Sociali, in ossequio alle disposizioni contenute nella Carta internazionale dei diritti del fanciullo, hanno provveduto a garantire il soddisfacimento dei bisogni primari ed irrinunciabili dei minori componenti il nucleo familiare”.
L’amministrazione comunale riconosce e ringrazia per il lavoro svolto “le Forze dell’Ordine per aver contribuito fattivamente al contenimento e alla gestione della situazione e tutti i cittadini che, con il loro interessamento, hanno permesso alle Autorità Competenti di intervenire, a testimonianza del fatto che Serramanna è una Comunità sensibile, presente e soprattutto civile”.
Specifica inoltre che i sostegni in favore della famiglia rom non comprendono “l’erogazione di un contributo economico, né tantomeno l’assegnazione di un alloggio alle persone coinvolte nella vicenda”.
I contributi erogati dal Comune sarebbero dei buoni spesa da spendere nei negozi prediposti all’accettazione di tali sussidi.












