Se non ci saranno imprevisti dell’ultimo minuto, a partire da domani 11 maggio 2020 Sergio Murgia, sindaco di Serramanna, autorizza la riapertura in sicurezza degli esercizi commerciali di vendita di abbigliamento, calzature, gioiellerie e profumerie, e le attività di cura e servizio alla persona.
“Nel manifestare la massima comprensione e vicinanza per tutti i titolari e i dipendenti delle varie attività che hanno dovuto chiudere in questo difficile periodo – spiega nel comunicato il sindaco – ci teniamo a sottolineare il grande senso civico e di responsabilità da loro dimostrati in questi giorni nell’osservare con scrupolo le prescrizioni governative, regionali e comunali, le quali hanno contribuito a tutelare la salute di tutti noi”.
Una tra le attività di cui si è sentita la mancanza è quella dei parrucchieri, sommersi in questi giorni da messaggi e telefonate da parte dei clienti per prenotare un appuntamento quanto prima. Tra tanti dubbi, incertezze e decisioni difficili, come quella di non riaprire il proprio salone, che affliggono gli esperti del settore, vi è anche tanta positività e voglia di ricominciare adeguandosi alle nuove disposizioni, per riprendere esattamente da dove si era interrotto bruscamente il 10 marzo ed essere ottimisti verso il futuro. Questo è l’auspicio di Gigi Marongiu, classe 1970, di Serramanna che dall’età di 16 anni, con forbici e pettine in mano, gira il mondo per conoscere e migliorare la sua formazione. Dal 1998 è titolare di un salone nel centro del paese e, con fervore, attende di sollevare nuovamente le serrande del suo hairdressing salon con la stessa energia con la quale lo ha fatto la prima volta. “Per me è come una rinascita. In questi due mesi in cui ho avuto modo di riflettere tanto, ho capito più che mai di quanto si è fortunati a lavorare e a svolgere la professione che si è sempre desiderato. Ho sempre avuto una vita frenetica e in 20 anni non ho mai fatto una settimana di ferie di seguito. La mia priorità ovviamente sarà adottare la massima attenzione per non sbagliare; io e il mio staff ci adegueremo al nuovo modo di lavorare anche se non sarà semplice con le protezioni che sicuramente accentuerenno soprattutto il caldo. Ma l’importante è lavorare con spirito, fiducia e positività”.
Una prima stima indica che circa il 30% delle attività non riaprirà più. ” È un dato sconfortante che mi rammarica. Io spero che il fisco si possa adeguare con la nuova situazione con la quale dovremmo lavorare per chissà quanto tempo”.