Un fiume di commenti ha scatenato l’articolo pubblicato ieri dal nostro quotidiano on line sul Diavolo Sulla Sella dove una donna racconta della traumatica perdita del lavoro. Dopo anni di sacrifici costretta a chiudere i battenti della sua azienda, “rimanendo completamente sola”. “Abbandonata dallo Stato e dagli amici”. “Ho gettato la spugna, si chiude così questo capitolo. Addio al mio lavoro nel settore agricolo, e nessuno che ci aiuta.”, scrive nella straziante lettera.
Nella sua triste esperienza si sono ritrovati in tantissimi altri, a conferma (se mai ce ne fosse bisogno) della situazione di incertezza economica che ancora attraversa il Paese, mai uscito dalla crisi che morde da quasi dieci anni. E della ripresa di cui tanto si parla, la gente comune non ne vede neanche l’ombra.
La sua storia letta da migliaia di persone con altrettante condivisioni ha toccato un nervo scoperto, c’è chi scrive come Rita Lisci “Faccio parte di quell’esercito di donne, che dopo 25 anni di totale disponibilità verso l’azienda per cui lavoravo, si è trovata dopo una sentenza di fallimento, a dover cambiare la propria vita dal punto di vista economico e personale. MA NON MI SONO DATA PER VINTA. ..ho ripreso gli studi e a quasi 50 anni riesco a pormi ancora degli obiettivi…ecco questo è il segreto: poniti dei punti fermii da raggiungere e saranno l’ input per andare avanti”
Antonella Congiu commenta “Quanta rabbia mi assale,possibile che nessuno può far nulla contro questa dittatura?Nessuno che si ribelli, dove sono finiti quelli uomini coraggiosi di una volta combattevano a costo della loro vita, che tristezza”.
Isidoro aggiunge: “La tristezza e il dramma della perdita del lavoro sono cose che difficilmente si possono raccontare. I pseudo amici….beh, quelli molto meglio perderli invece. Però…che tristezza. Solo chi lo ha provato lo può capire”.
Alessandro Asunis “Anche oggi i nostri politici parlano di grande ripresa, dicono che siamo i primi in Europa. La caritas invece dice che siamo al 43 per cento di povertà con molti giovani diplomati. Persone senza lavoro e casa. Quando ci svegliamo? Loro i soldi li prendono, basta promesse”
Marina Marchetti “Che tristezza …so molto bene cosa vuol dire .mio marito perse il lavoro anni fa .. ê una sensazione sgradevolissima di impotenza…ti cambia il modo di vivere di pensare.. e si resta soli….”
“Mi dispiace….tanto. Siamo tutti nella stessa barca con nessuna sicurezza sul futuro. Io lavoro nel settore del commercio, pochi mesi fa un punto vendita ha chiuso lasciando delle colleghe disoccupate…. oramai anche io vivo alla giornata con la paura o di una chiusura per mancati incassi oppure per l’età che avanza in un settore dove l’aspetto esteriore conta molto”
Margherita Murtas “Io posso ringraziare le persone che non mi hanno lasciato sprofondare (fratello,amici..) .. Ho .un’attività dal 1980 ( ma ho iniziato a lavorare prestissimo,non ancora maggiorenne.) … fino al 2012 tra alti e bassi mi ha dato da vivere (solo questo..non ricchezze) poi..il vuoto..la crisi mi ha fatto restare indietro di tasse affitto, contributi…non ho mai pensato di suicidarmi,ma ho sempre capito chi è arrivato a farlo…costretti da uno Stato assente..che ci sfrutta e ci dissangua…ora arrivata alla pensione,mi dicono che non posso fare domanda perché devo saldare i contributi che da allora pago ugualmente ma a piccole rate….inutile dire che non ho una lira e che faccio fatica a campare…quindi..niente di nuovo per me,capisco alla perfezione e sono addolorata per te..Questi bxxxxi del governo non capiranno mai di averci tolto la nostra dignità.”
Emy Putzolu “Siamo in ostaggio di uno stato che ci sta togliendo la dignità,orfani di un governo che che ci tuteli …..noi italiani sempre piu soli ,costretti a lasciare le nostre case e i nostri cari x cercare altrove ciò che x diritto dovremmo avere qui”
ValeVale Demurtas “Purtroppo sono anni duri.. ho 32 anni e nonostante invio curriculum ogni giorno nessuno chiama. Alla faccia della ripresa…capisco la tua tristezza ma non bisogna mollare. .mai!!”












