Ha misurato la febbre alla figlia e, dopo aver visto che superava i 37,5 e, col rischio del Covid ancora ben presente, ha preferito non portarla al poliambulatorio di Senorbì dove aveva fissato un appuntamento per una visita pediatrica. Ma Fabrizio P., 53enne di Guasila, non ha potuto disdire la visita. Il motivo? “Ho fatto più di venti telefonate a tutti e tre i numeri del centralino dell’Asl,senza mai ricevere risposta. Alla fine mi sono arreso, spero solo di non avere problemi per le visite future. L’appuntamento era fissato di prima mattina, ma ho ovviamente preferito lasciare la mia bambina a casa”. La piccola, di cinque anni, è al sicuro. Ma il suo spazio non è stato riempito da un altro piccolo paizente.
“Ho pensato di avvisare per permettere a qualche altra persona di fare magari la visita al posto nostro. Ho chiamato ben 36 volte nel giro di 12 minuti a 3 numeri diversi. Ma queste persone del centralino dove stanno? Ma è possibile che ci siano persone pagate per rispondere e nessuno risponde? Una vergogna. Per non parlare delle visite a 6 o 7 mesi. La sanità sarda è una vergogna”.










