“La sua vita sarà una non vita. Niente sarà più come prima, non busserà più alla mia porta, non passeremo più le giornate a ridere, scherzare, parlare e piangere”. Due cuori in uno, così sono Francesca e Massimo: un legame speciale, indissolubile, una vita vissuta insieme, sempre, tra gioie e dolori. Un malore in strada ha colpito Massimo, il defibrillatore era a pochi passi da lui, fermo dentro la sua teca. In ospedale è arrivato pressoché in coma e da allora la strada è stata sempre e solo in salita. Francesca Conti ha lottato tutti questi mesi per assicurare le cure all’uomo che, dopo l’intervento a Padova, è stato ricoverato in una struttura per la riabilitazione. Ma le speranze si sono spente nel cuore di Francesca, il suo Massimo non potrà più avere la vita di una volta, le prospettive sono tremende, ossia che a 50 anni, e per tutto il resto della sua vita, si prospetta la degenza in una Rsa.
Forse sarebbero bastati pochi attimi per far ripartire quel cuore quel pomeriggio estivo, riducendo i danni neurologici che invece condizionano la sua esistenza ora. “Bello come il sole, il sole è bello vero?”: Francesca tra le lacrime sfoga il suo immenso dolore, “è come se da un momento all’altro lo sentissi bussare alla mia porta, ovviamente so che questo non può e non potrà succedere. Lo sogno spesso, sta bene, ma mi sveglio e ritorno alla dura realtà.
Mi rimbomba nella testa, perché non c’ero?”.
È inconsolabile Conti, ma trova la forza per urlare, ancora una volta, per suo fratello e per tutti, poiché nessuno deve patire questo dramma: “Impariamo a usare il defibrillatore, pochi istanti possono cambiare la vita”.
Massimo ora combatte, ancora, in un letto di ospedale, capisce eccome che il suo corpo non risponde a ciò che vorrebbe comandargli: piange, i suoi occhi sono lucidi mentre “parla”, cerca di comunicare con i suoi cari. Soffre tanto, visibilmente, a fine dicembre dovrebbe essere trasferito da Olbia a Cagliari, più vicino, insomma, alla sua amata sorella e chissà se, ancora una volta, l’amore, associato alla riabilitazione, potrà compiere un miracolo, quello di un maggior recupero, magari, di qualche movimento coordinato in più.













