Cinque capanne preistoriche, una sepoltura identica alle domus de janas , i menhir e le pietre infisse nel terreno. Poi i forni: sono perfettamente funzionanti, grazie al fuoco ci e ha già cotto il cibo e partorito rudimentali vasi di terracotta. A Selargius (in località Sa Sitza), fervono i preparativi per quella che sembrerebbe una gran bella festa: è nato l’Archeoparco de Su Coddu. Sabato 14 novembre la sua apertura ufficiale.
A tagliare il nastro inaugurale sarà il Sindaco di Selargius Gianfranco Cappai (con altre personalità istituzionali), ad averlo già legato, il nastro, è stato Carlo Desogus.
Da ex ispettore onorario della Soprintendenza archeologica ci ha messo tanta energia e così, da sardo verace, con quella cocciutaggine positiva per divulgar l’identità “perduta” della Sardegna, ha messo un seme in un suo terreno poco utilizzato.
“Ho fatto germogliare dalla terra che ho usato come orto, il primo archeo-parco della Sardegna realizzato da un gruppo di privati cittadini“, racconta entusiasta mentre tocca, con le sue mani segnate dai calli, la copertura di una delle capanne pre-nuragiche appena create.
Il periodo di riferimento? “Il neolitico recente, 5500 anni fa” racconta Desogus.
Che meraviglia osservare l’intreccio delle canne palustri a protezione del giaciglio degli antichi, “realizzato scavano il terreno, turando su un muretto con argilla, legno, paglia e sterco animale, alla maniera della lontana preistoria.
UN BEL REGALO. Ho messo a disposizione del grande pubblico – racconta Desogus – un terreno molto esteso, nel quale con un affiatato gruppo di amici, ci siamo rimboccati le maniche. In compagnia diRoberto Scalas ci siamo adoperati per la lavorazione delle pietre, con Maria Schirru abbiamo studiato sull’esempio di parchi archeo-didattici. Con Giorgio Loddo – prosegue l’ideatore del progetto – abbiamo lavorato il legno basandoci sulla mia esperienza di scavo archeologico, sulle scoperte fatte nel paese. Vorrei dire grazie a Maria Melis, ai fratelli Giovanni e Roberto Pulli per la realizzazione delle ceramiche,ad Andrea Gambula che ci ha aiutato con la grafica degli inviti e infine a Alessandro Pili“.
TESORI RITROVATI. “Da ispettore onorario – prosegue – mi sono basato sulla mia esperienza pluridecennale nel corso degli scavi scientifici effettuati a Su Coddu proprio a Selargius, in compagnia degli archeologi della Soprintendenza e del personale qualificato dell’Università.
Dal 1981 a qualche anno fa, grazie a una mia scoperta – afferma Desogus mostrando un mazzo di documenti – abbiamo individuato un villaggio pre-nuragico, le capanne de Su Coddu”.
IDEA GENIALE ? Da allora e per lunghi anni, Desogus ha covato in gran silenzio l’idea di realizzare nei suoi terreni questo spazio culturale nel quale grandi e piccini potranno toccare con mano fedeli ricostruzioni di capanne e sepolture preistoriche, di vivere isomma come in uno spaccato di vita passata.
“Ora mi aspetto grande partecipazione del pubblico, delle scuole, delle associazioni e sicuramente, conoscendo l’ambiente archeologico, ci sarà chi tra i titolati avrà di ridire, ad esempio i soliti archeo-fannulloni o chi, pagato anche dai nostri soldi in termini di tasse, poco o nulla ha fatto per valorizzare la storia Selargina”.
Desogus si blocca all’improvviso, con la mano indica le capanne pre-nuragiche e i forni: “Li vedete? Vanno accesi, il luogo deve vivere per la comunità.
L’APPELLO. Questo è il mio appello: l’archeoparco è l’esempio tangibile di come possiamo far qualcosa in tema di storia, archeologia e didattica. Nel parco tutti potranno offrire un contributo e trovare ospitalità, titolati e ignoranti in senso lato, usufruendo gratuitamente o con al massimo un’offerta, di questo spazio”.
Gioirà la cultura senza censure e la storia ritrovata?
Lo scopriremo da Sabato 14 novembre con l’apertura ufficiale del parco. Appuntamento alle ore 10.
Marcello Polastri
https://m.facebook.com/MarcelloPolastri
COME RAGGIUNGERE IL PARCO
Sul sito: http://www.sardegnasotterranea.org l’approfondimento con le immagini del nuovo ArcheoParco della Sardegna e LA MAPPA per raggiungere il sito.
