Corruzione, illegalità e appalti. Le ragioni di un fenomeno diffuso

Cagliari 12 novembre, T Hotel


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Si terrà a Cagliari, giovedì 12 novembre alle ore 16.30, presso il Caesar’s Hotel, organizzato da Ancitel Sardegna con Anci Sardegna, il convegno Corruzione, illegalità e appalti. Le ragioni di un fenomeno diffuso.

L’iniziativa, promossa quale giornata inaugurale della IV Edizione del Master in Contrattualistica Pubblica, sarà coordinata dal magistrato Paolo De Angelis, e vedrà, tra i relatori, Pier Sandro Scano, Presidente ANCI Sardegna, il direttore scientifico del master Ivana Falco, Leonardo Ferrante, Coordinatore campagna anticorruzione “riparte il futuro” del Gruppo Abele e Libera, Giuseppe Meloni, giornalista del L’Unione Sarda, Gaetano Nastasi, Presidente Ordine degli Ingegneri Provincia di Cagliari, Simona Pellegrini, Presidente ANCE Sardegna meridionale, Daniele Spinelli, Docente della SDA Bocconi e il sociologo Mauro Tuzzolino. Daniela Deidda leggerà alcuni brani di scrittori sul tema.

L’illegalità negli appalti pubblici rappresenta un problema tutt’oggi irrisolto per il nostro Paese. La cronaca degli ultimi anni ci presenta una parte della realtà dell’amministrazione pubblica in cui convivono piccoli e grandi interessi privati, traffici illeciti, grosse speculazioni. Tutto questo passa anche attraverso la gestione degli appalti che, per dimensione economica, generano una forte attrazione da parte della criminalità. Come è emerso dall’intervento di fine 2014 del presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella, “In Italia, le cause della dilagante corruzione possono essere individuate sostanzialmente nell’ipertrofia della burocrazia, nell’eccesso e complicazione delle regole e nel basso livello di diffusione della cultura della legalità soprattutto nel mondo degli affari … L’eccesso di oneri e di controlli per l’avvio e l’esercizio di un’attività d’impresa, facilita l’emersione e la diffusione di condotte illegali poiché riconosce ai burocrati un ampio potere nei confronti dell’impresa, la quale per accelerare il proprio ingresso sul mercato e/o rendere più agevole la propria operatività sarà maggiormente propensa a sperimentare la via della corruzione …Regole poco chiare e stratificazioni normative che rendono difficile l’individuazione della norma concretamente applicabile aumentano, di contro, la discrezionalità creando un terreno fertile per il proliferare di comportamenti elusivi della legge e per l’aumento delle occasioni di corruzione”.

Strumenti efficaci per combattere la corruzione, vera e propria tassa occulta per il sistema economico, sono, in questo senso, una concorrenza effettiva, la certezza del diritto e la sburocratizzazione, così da ridurre i margini di discrezionalità degli interventi nella sfera economica.

Far funzionare bene il mercato, da questo punto di vista, è un antidoto contro la corruzione.

Scrivono gli economisti di Bankitalia: “La corruzione, associata allo stanziamento di fondi strutturali europei, è stata minore nei comuni con amministrazioni particolarmente efficienti nella produzione di beni e servizi e in quelli in cui è più alta la partecipazione dei cittadini alla vita politica e più intenso il controllo sugli amministratori locali”.

Ecco perché emerge l’esigenza di interrogarsi a fondo sul fenomeno della corruzione, andando ben oltre i puri fatti di cronaca, indagando sulle vere e profonde ragioni del dilagante fenomeno dell’illegalità negli appalti, consapevoli del fatto che, come ha osservato di recente il presidente dei giovani industriali Marco Gay, “La via giudiziaria alla legalità non è riuscita a restituirci un paese che funzioni come vorremmo, non è riuscita a cancellare le varianti che fanno salire a dismisura i costi degli appalti, né i miliardi programmati e non spesi, non ha razionalizzato la spesa sanitaria o posto fine alle nomine politiche nelle Asl, né abbattuto il costo e il numero delle partecipate locali.”


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