Premi extra ai dipendenti. Il caso scuote il Teatro Lirico. Il segretario regionale Fistel Cisl Sardegna Omar Marras, il coordinatore regionale USB Sardegna Omar Trudu e il segretario territoriale LiberSind Sardegna Giuseppe Lo Curdo hanno scritto una lettera al Sovrintendente, al Consiglio di Indirizzo, ai Revisori dei conti del Teatro Lirico di Cagliari e all’Avvocatura Distrettuale dello Stato per sollevare dubbi sulla legittimità alcuni premi conferiti che sarebbero stati conferiti ad altrettanti dipendenti. Nulla è dato per certo, si chiede ai vertici di via Sant’Alenixedda se le informazioni corrispondano al vero.
Spiccano i 6 mila una tantum assegnati a un dipendente con la motivazione di gratificare l’impegno, la disponibilità e la dedizione profuse nello svolgimento delle proprie mansioni.
E’ stato sollevata l’ipotesi il caso di 800 euro mensili versati al primo violino dell’orchestra, con accordo per trasformare il contratto in part time verticale al 30% e tuttora in periodo di prova, per prestazioni difficilmente quantificabili e che potrebbero non essere richieste dai prossimi Sovrintendenti.
E la lettera chiede se corrisponda al vero che alcuni dipendenti ricevano, o abbiano ricevuto, 500 euro al mese per “reperibilità”, senza che siano noti i criteri per individuare tale somma e per quale motivo, per l’istituto della reperibilità, non siano state applicate le condizioni economiche previste dal Contratto Integrativo Aziendale.
Si parla poi di professori d’orchestra che percepiscono retribuzioni extra contrattµali per eseguire “soli”, in assenza di un regolamento di codifica normativa ed economica della materia. E di due dipendenti che nel 2023 avrebbero ricevuto ciascuno 250 euro, per tre mesi, par garantire la reperibilità nei giorni festivi e oltre l’orario di lavoro al fine di predisporre attività artistica straordinaria in relazione al progetto “Invito all’opera”, “iniziativa che, parrebbe, si sia poi concretizzata in una sola conferenza del Sovrintendente a Pula con i solisti protagonisti dell’opera Carmen”.
C’è inoltre la richiesta di lumi sulle procedure che avrebbero garantito a una dipendente 2 mila e 200 al mese, per 4 mesi, oltre il normale stipendio, per la redazione dei bandi di concorso.
Chiedono poi “per quale motivo gli incarichi corrispondenti agli emolumenti extra non siano stati pubblicati nella sezione Amministrazione Trasparente così come previsto dalle norme anticorruzione” e “se il Consiglio di Indirizzo sia stato informato di tutti questi emolumenti extracontrattuali, e in particolare se sia stato informato riguardo gli incarichi che non hanno un termine temporale, configurandosi come delle promozioni, e che come tali devono essere autorizzate, per norma statutaria, dal Cdl e de se i Revisori dei Conti abbiano piena contezza del costo complessivo di tutti gli emolumenti erogati temporaneamente o senza che vi sia previsto un termine. In ultimo “se esista un parere dell’Avvocatura di Stato che dichiari legittime le procedure sopra descritte sommariamente, ovvero escluda che i dipendenti interessati maturino degli effetti a loro favorevoli rivendicabili in sede giudiziale”.










