Sarà capitato a tanti di ricevere degli SMS o delle chiamate sospette sul cellulare, magari provenienti da luoghi improbabili e numeri strani e sconosciuti. La prudenza di chi è un po’ pratico di tali anomale situazioni conduce a non rispondere alle chiamate, e a non richiamare a sua volta, col rischio di vedersi addebitati costi spropositati e indesiderabili, solo per il fatto di aver ceduto alla curiosità. Anche persone molto accorte possono talvolta cadere nell’inganno, giusto perché non se l’aspettano e vivono serenamente, non immaginando che esista chi non dorme la notte per escogitare trucchi e inganni. È il caso di una 48enne di San Gavino Monreale. Questa, avendo ricevuto un SMS da quella che dichiarava essere la propria banca e che preannunciava gravi problematiche sul suo conto corrente, con rischio immediato di blocco temporaneo, ha cliccato su un link che l’ha condotta su un sito online.
Seguendo le indicazioni di volta in volta pervenutele dall’anonimo interlocutore nascosto dietro lo schermo del web, la donna ha inviato una serie di bonifici su un conto corrente, per un ammontare complessivo di 481,60 euro. Mentre la donna era concentratissima nel compiere tali pericolose operazioni, ha fatto irruzione nello studio la figlia 20enne che l’ha interrotta. Con metodo e astuzia, qualcuno era riuscito a farsi inviare quel denaro. Contrita per la propria ingenuità, la donna è corsa dai carabinieri di San Gavino che subito si sono messi all’opera e, con un lavoro certosino, seguendo il percorso dei soldi, sono arrivati a un napoletano di 49 anni, residente a Verona, famoso in determinati ambienti per diverse analoghe performances truffaldine. L’uomo è stato denunciato dai carabinieri alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari per truffa aggravata e, prossimamente avrà un processo anche nel capoluogo sardo, l’ennesimo in campo nazionale. In questo caso la vittima è stata stimolata non con la prospettiva di un grande, irrinunciabile affare, come avviene in gran parte dei casi, ma dalla preoccupazione di vedersi bloccato il conto. Due sentimenti diversi dunque, tali da ridurre le normali difese di una persona razionale, ma capaci in entrambi i casi di produrre l’inganno necessario a colpirne il patrimonio.









