Da aiuto cuoco in Germania a senzatetto a Cagliari il passo non è breve, ma lungo tanto quanto i chilometri che separano il capoluogo sardo da Berlino. Simone Carbone, 48 anni, un passato difficile che è riuscito a superare cercando anche una nuova vita all’estero, trascorre le notti in viale Sant’Ignazio. Dorme sui gradini dell’ormai ex casa di riposo. La sua compagna, Paola, è riuscita a trovare uno spazio, ma solo per la notte, nel dormitorio pubblico di viale La Playa. Per il resto del tempo, entrambi devono inventarsi la vita: “In Germania lavoravo in un ristorante e sono arrivato fare contemporaneamente il pizzaiolo, l’aiuto cuoco e il cuoco. Ho lasciato perchè i turni erano troppo lunghi, massacranti e ci facevano mangiare in piedi. Ma qui a Cagliari è peggio che in Germania, arrivano a chiederti di fare anche 15 ore di lavoro senza giorno di riposo”, racconta. In terra sarda, in passato, Simone Carbone ha lavorato: “Ho fatto il portuale e il manovale, ma la mia passione è la cucina”. Appena tornato in Sardegna si è rivolto alle assistenti sociali: “Mi hanno trovato un dormitorio, villa Asquer, ma c’erano cimici e dopo un solo giorno me ne sono andato”, prosegue, mentre la sua compagna conferma, muovendo la testa, ogni sua parola. Ha scelto di restare al suo fianco, lasciando uno dei paesi europei più forti dal punto di vista economico per tornare nella loro Sardegna.
Certo, un’occasione per avere un tetto sicuro gli è stata data, al quarantottenne. Ma le cimici “che mi stavano massacrando tutta la notte”, racconta a telecamera spenta, l’avrebbero costretto a preferire una vita all’addiaccio: “Non chiedo aiuti economici, voglio lavorare. Anzi, vogliamo lavorare, io e la mia compagna. Ce la caviamo nel settore della gastronomia, chiunque possa aiutarci può chiamare il numero +393496555780”.








