L’anno scolastico è appena iniziato e per alcune mamme, che si dividono tra lavoro e famiglia, il nido è un’ottima opportunità per consentire al proprio bambino di trascorrere le ore in compagnia di altri coetanei e delle maestre in attesa che i genitori concludano l’orario di lavoro. Nel percorso 2023/24, però, non tutti i piccoli di Sarroch potranno frequentare il nido anche durante le ore pomeridiane a causa di più iscrizioni: determinante la graduatoria che esclude i piccoli. Una comunicazione giunta solo qualche giorno fa e che non consente ai genitori di provvedere a reperire un’altra struttura che possa accogliere i bambini a tempo pieno.
“Oggi la sfida di bilanciare il lavoro con le responsabilità familiari è diventata sempre più complessa, soprattutto per le famiglie in cui entrambi i genitori sono occupati. In questo contesto – scrive una mamma che chiede la riservatezza delle sue generalità – i servizi di nido d’infanzia svolgono un ruolo cruciale, fornendo un supporto essenziale per coloro che non possono gestire la cura dei figli a casa, a meno di fare affidamento sui nonni e/o baby-sitter.
Tuttavia, a Sarroch, benchè sia presente la struttura, le politiche di ammissione sembrano paradossali, basandosi principalmente sul reddito familiare. Questo approccio ha creato una situazione in cui i figli di genitori entrambi lavoratori hanno meno probabilità di essere ammessi rispetto alle famiglie in cui solo uno dei genitori è occupato. La priorità data al reddito familiare sembra sminuire l’importanza di sostenere la conciliazione tra il lavoro e la vita familiare per i genitori lavoratori. Un criterio che va a svantaggio soprattutto delle donne lavoratrici, che spesso devono rinunciare a lavorare perché non ci sono servizi.
La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che solo ad ottobre è stato comunicata la graduatoria per determinare chi dei frequentanti avrebbe potuto usufruire del servizio pomeridiano. Questa comunicazione è stata una sorpresa per molte famiglie, in quanto avevano già iniziato a frequentare il nido d’infanzia a settembre, in continuità dall’anno precedente, dopo la pubblicazione delle graduatorie in data 29 agosto, e attendevano l’avvio del servizio mensa e servizio pomeridiano per non dover fare affidamento ad aiuti esterni come nonni e baby-sitter e/o richiesta di permessi lavorativi.
Preciso che l’Amministrazione in data 1° settembre era stata messa a conoscenza di questa criticità e non è stato preso nessun provvedimento in merito, si è aspettato che si verificasse il problema.
Il risultato di tutto ciò è stato che alcune famiglie con genitori entrambi lavoratori solamente il 10 di ottobre si sono viste negare il servizio pomeridiano e ora si ritrovano nella difficile posizione di dover cercare un altro nido fuori dal territorio comunale per garantire la continuità delle cure per i propri figli anche nel pomeriggio, dopo oltre un mese di frequenza del nido e l’inserimento terminato.
Infine tengo a precisare che se il nido va avanti è grazie alle educatrici premurose e dolcissime con i bambini”.











