I controlli agli arrivi per i turisti che, auspicabilmente, quest’estate verranno in Sardegna? Farli nei porti e negli aeroporti sardi, tra test e tamponi rapidi, per Fausto Mura, presidente di Federalberghi Sud Sardegna, è “sbagliatissimo. Agire così è difficile, in tutto il mondo prima di partire si vanno test e vaccini e, quando si arriva nella regione ospitante, si presentano i documenti. È impossibile”, dice Mura, “controllare tutti i vacanzieri agli arrivi. Un aereo a pieno carico trasporta 180 passeggeri, quante batterie di test vogliamo mettere? Dieci? Con dieci medici? Bene: tra test e risultato passano dieci minuti, significa che l’ultimo passeggerò dovrà attendere tre ore. È umanamente impossibile, e per garantire le distanze ci vorrebbero hangar e capannoni”. Mura, sul suo profilo Fb, ha pubblicato un post con un messaggio ben chiaro: “on buona pace di tanti illusi, i vaccini obbligatori ci sono dai tempi di Noè. Non puoi entrare in molti paesi o non puoi fare diverse professioni senza. Molti dei no-vax vivono o camminano grazie ai vaccini e neppure lo sanno. Abbiamo già fatto le simulazioni del caso”.
“Se entro aprile non ci sarà uno standard europeo per accertare i possibili casi positivi, i turisti devono venire già con una certificazione. Può essere quella di un ospedale, di una clinica privata, di un medico. Va bene tutto, ma dobbiamo evitare assolutamente che qualche vacanziero possa sfuggire ai controlli e, poi, risultare positivo e farci finire in zona rossa”.










